(Adnkronos) – Novità in arrivo per l’assegno unico universale, lo strumento introdotto in Italia a gennaio del 2022, che punta a semplificare e potenziare gli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità. Con la prossima legge di bilancio si vorrebbe incrementare il contributo che oggi interessa 8,9 milioni di figli, beneficiari di un bonus mensile pari a 161 euro.
Il governo ha messo il capitolo ‘natalità’ in cima alla lista dei desideri della prossima legge di bilancio e il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, è scesa nei dettagli, annunciando che si punterà ”in particolare sul secondo figlio e anche sul terzo. Abbiamo immaginato, diciamo così, un pacchetto secondo figlio”.
Con la prima finanziaria del governo guidato da Giorgia Meloni, ricorda il ministro, ”abbiamo aumentato l’assegno unico, che era un buon provvedimento fatto dall’ultimo governo. Lo abbiamo aumentato per il primo figlio e poi dal terzo figlio in poi, fino a tre anni, e poi lo abbiamo aumentato anche in maniera forfettaria e strutturale per le famiglie numerose”.
Le modifiche hanno portato a una spesa che nei primi 7 mesi del 2023 è arrivata a 10 miliardi di euro e, continuando di questo passo, dovrebbe arrivare a superare i 17 miliardi alla fine dell’anno. Rispetto al 2022, quando la spesa complessiva ha raggiunto i 12,5 miliardi di euro, si tratta di un incremento di 4,6 miliardi (in aumento del 37%). A incidere è l’aumento del numero di giovani beneficiari, che è passato da una media di 8,6 milioni del 2022 a 8,9 milioni (+3,8%), e delle famiglie che da 5,3 milioni sono salite a 5,6 milioni (+4,4%), che porta al risultato di 1,6 figli per famiglia beneficiaria dell’assegno.
La legge prevede che il sostegno economico alle famiglie viene attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni, in determinate condizioni, e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli. Tutti hanno diritto all’assegno unico e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 43.240 euro.
L’Assegno unico oggi è riconosciuto ai nuclei familiari: per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza; per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni a condizione che: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale; per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.