Armi nucleari Russia in Bielorussia, cosa dice ambasciata di Minsk in Italia

(Adnkronos) – La Bielorussia ha deciso di rafforzare la sua difesa “con misure forzate di natura reattiva” e “completamente in linea con il Trattato di non proliferazione nucleare”, in risposta alle “pressioni senza precedenti” esercitate da Stati Uniti, Regno Unito e loro alleati della Nato. Lo dichiara Kiryl Piatrouski, incaricato d’affari dell’ambasciata di Minsk in Italia, in risposta a una richiesta di chiarimenti dell’Adnkronos in seguito all’annuncio di Vladimir Putin sabato sul dispiegamento di armi nucleari russe in territorio bielorusso. 

“Le misure coercitive unilaterali a livello politico ed economico (varate dall’Occidente, ndr) sono accompagnate dal rafforzamento militare nei territori dei Paesi membri della Nato vicini, nelle immediate vicinanze dei confini della Bielorussia, vicino settentrionale dell’Ucraina, quindi in stretta prossimità all’epicentro dell’instabilità militare e politica in Europa”, aggiunge il diplomatico.  

“La Bielorussia è stata un tenace sostenitore dei processi di disarmo e di non proliferazione”, assicura, ricordando che “nel 1993 il Paese ha fatto la scelta consapevole di rinunciare alle armi nucleari e ha aderito al Trattato di non proliferazione, diventando il primo Paese post sovietico a rinunciare volontariamente alla possibilità di possedere armi nucleari senza alcuna precondizione o riserva”. Tuttavia, “negli ultimi anni la Bielorussia è stata soggetta a pressioni senza precedenti politiche, economiche, finanziarie e informative”.  

“Proibizioni commerciali, nella concessione dei visti, bancarie e altre restrizioni sono state imposte al governo, a entità giuridiche e individui in Bielorussia dagli Stati Uniti, il Regno Unito e dai loro alleati della Nato, inclusi Paesi dell’Unione europea. Tali bandi e restrizioni costituiscono una interferenza diretta e irragionevole negli affari interni di uno Stato indipendente e, in violazione della sua sovranità, hanno come ovvio obiettivo quello di cambiare il percorso geopolitico come l’ordine politico interno della Bielorussia”, sottolinea.  

“Date queste circostanze e le legittime preoccupazioni per la sicurezza nazionale e dei rischi che ne scaturiscono, la Bielorussia ha coerentemente iniziato ad adottare misure forzate di natura reattiva, in modo trasparente per i suoi vicini e per la comunità internazionale, con l’obiettivo di rafforzare le sue capacità di difesa. Tali azioni sono di natura esclusivamente reattiva, e hanno come obiettivo il rafforzamento delle capacità di difesa della Bielorussia e sono completamente in linea con il Trattato di non proliferazione”, precisa Piatrouski, assicurando che la parte bielorussa “è un fedele sostenitore di un dialogo costruttivo e rispettoso con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza regionale e globale, i meccanismi multilaterali di disarmo, il controllo delle armi e la non proliferazione, incluso nella sfera nucleare”. “La Bielorussia è pronta per contatti rilevanti, cosa di cui il mondo intero è perfettamente a conoscenza”, conclude.  

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