Alluvione Emilia Romagna, Meloni rientra in anticipo dal G7. Disgelo con Macron

(Adnkronos) – (dall’inviata Ileana Sciarra) – Le foto in cui mostra ai leader del G7 gli scatti dell’alluvione in Emilia Romagna diventa presto virale in Rete. E altrettanto virale, se non di più, è la solidarietà che Giorgia Meloni incassa dai Grandi riuniti a Hiroshima per un summit dal forte valore simbolico. Il premier anticipa il rientro in Italia, ‘perde’ l’ultima giornata del vertice per essere lì dove la furia delle piogge e del vento ha messo in ginocchio un’intera popolazione, con il drammatico bilancio di 14 vittime e 36mila sfollati. “Ho deciso di tornare in Italia”, “la mia coscienza me lo impone”, dice in una conferenza stampa convocata quando a Hiroshima è ormai passata la mezzanotte, prima di salire sul volo di Stato che la porterà lì, dove ora sente di dover essere, in Emilia Romagna. Meloni spiega che gli altri leader presenti al summit hanno “compreso e sostenuto” la sua scelta, compreso il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, arrivato fino in Giappone per essere presente al vertice in giornate decisive e drammatiche per la sua terra. 

La notizia della partenza in anticipo del premier sul timing del G7 trapela inizialmente da fonti giapponesi in prima linea nell’organizzazione del summit. E, infatti, la delegazione italiana parte nella notte per arrivare nella terra violata dal maltempo già oggi, verso ora di pranzo, le tappe del programma saranno dettate dalle condizioni meteo e dalla necessità di non interferire nei soccorsi. Meloni riparte da Hiroshima senz’altro provata dalla tragedia che ha colpito l’Italia e dalle notizie che arrivano da Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e gli altri comuni martoriati dal maltempo, ma soddisfatta dei risultati incassati al G7. Tolto l’incidente con il primo ministro canadese Justin Trudeau sui diritti Lgbt – “credo sia stato vittima di una fake news e credo se ne sia reso conto”, dirà Meloni ai giornalisti – restano alle cronache gli abbracci di solidarietà di Joe Biden e Zelensky, i messaggi di Rishi Sunak, dello stesso Trudeau, del numero 1 del Consiglio europeo Charles Michel che assicura che l’Ue “è pronta a fornire sostegno in ogni modo possibile”, e del presidente francese Emmanuel Macron, che incontra per 45 minuti superando il ‘freddo’ che da mesi è sceso tra Roma e Parigi.  

“L’incontro è andato bene – dice ai giornalisti – come del resto sono andati bene i nostri precedenti incontri. Noi tendiamo ad essere poi molto concreti, al di là della campagna elettorale interna. Siamo due nazioni centrali in Europa, vicine su molti dossier”. Come quello sulle migrazioni, decisivo nel faccia a faccia con Macron, con cui Meloni ha affrontato anche il caso Tunisia, premettendo che l’Italia “non può diventare un campo profughi”. Del rischio default di Tunisi, e delle conseguenze drammatiche sulle ondate migratorie, Meloni parla anche con la direttrice del Fmi Kristalina Georgieva. “Sono ottimista”, assicura in conferenza stampa, c’è la volontà “di far giocare a noi un ruolo importante”. 

E un ruolo l’Italia potrebbe averlo anche nella cosiddetta jet coalition, la coalizione nata per modernizzare l’attrezzatura e la capacità tecnica della Difesa aerea ucraina, a partire dalla fornitura di jet. “Noi non disponiamo di F16 e quindi difficilmente potremo partecipare a questo progetto – mette in chiaro Meloni –. La valutazione da fare insieme agli alleati è quella di un eventuale addestramento ai piloti ucraini, ma è una decisione che non abbiamo preso e che si sta discutendo con gli alleati”. Da cui -assicura con forza- sulla cosiddetta Via della Seta non ha ricevuto alcuna pressione. 

Men che meno dagli States, dice il presidente del Consiglio, con cui l’intesa appare piena, stando almeno a guardare le immagini di questo G7, che in una foto ufficiale ritrae addirittura la premier camminare mano nella mano con Biden. Meloni, che dovrebbe essere a Washington tra un mese, si tiene sul vago con i cronisti sulla data della missione ma conferma che sarà alla Casa Bianca “prima dell’estate”, così come a Parigi, per un bilaterale che riprova di fatto il disgelo con Macron. 

Il Presidente francese che l’anno prossimo, insieme agli altri ‘Grandi’ del pianeta, Meloni ospiterà in Puglia, location del G7 del 2024, come da annuncio arrivato in conferenza stampa. La Puglia è stata scelta per il suo “valore simbolico”, spiega il presidente del Consiglio, in quanto “storicamente ponte tra oriente e occidente”. “In un vertice in cui il sud sarò centrale, porteremo i Grandi nel sud d’Italia”.  

Ma ora è il Nord che chiama, e “io non riesco più a stare lontano dall’Italia in un momento tanto complesso – ‘risponde’ Meloni – ho bisogno di lavorare in prima persona per dare le risposte necessarie”. Che arriveranno in un Consiglio dei ministri che, come da programma, si terrà martedì. Tra gli interventi che il premier punta a mettere in campo per fronteggiare l’emergenza, “allentamenti burocratici” e misure per “alleviare il peso su famiglie e imprese” a partire dal pagamento dei tributi. Ai primi 10 milioni di euro stanziati nello scorso Consiglio dei ministri, “assolutamente insufficienti”, se ne aggiungeranno altri 20, che tuttavia – mette in chiaro il presidente del Consiglio- non saranno destinati ad “avviare la ricostruzione. Ora dobbiamo fermare questo disastro, altrimenti è difficile fare una quantificazione” dei danni. “Le risorse ci sono, c’è stata anche la disponibilità dei leader, anche di alcuni che non sono qui”, a dare una mano, “e questo non per merito mio ma grazie al ruolo che l’Italia ha nel mondo”. Ma ora bisogna aspettare che le piogge allentino, la tempesta smetta di abbattersi sul nord del Paese. “Una volta fermato il maltempo, potremo fare una stima complessiva e capire quali sono gli interventi da fare”.  

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