Alle terme di Diocleziano ‘Acqua nell’arte e arte dell’acqua – Fontane e nasoni di Roma’

(Adnkronos) – Si apre domani, presso le Terme di Diocleziano, la mostra “Acqua nell’arte e arte dell’acqua-Fontane e nasoni di Roma”, organizzata con il supporto di Acea, dal Museo nazionale romano e dal Centro europeo per il turismo e la Cultura di Roma, e curata dal Direttore del Museo nazionale romano Stéphane Verger e dall’archeologo Vincenzo Lemmo. 

“Acqua nell’Arte e Arte dell’Acqua”, spiega una nota, è una mostra che intende celebrare Roma attraverso il più nobile dei quattro elementi. Nell’antichità la città era, infatti, conosciuta come Regina Aquarum e le fontane, oltre a essere luoghi di divertimento e abbellimento, rappresentavano una vera e propria ostentazione dell’eccezionale disponibilità d’acqua che accresceva naturalmente la magnificenza della città. Ancora oggi Roma è ricca di fontane e fontanelle, magnifici monumenti costruiti nel corso dei secoli, che celebrano il trionfo dell’acqua. La mostra vuole testimoniare questa tradizione attraverso l’esposizione di opere d’arte, reperti archeologici, progetti e fotografie d’epoca conservate presso Musei Nazionali e Comunali. La mostra è organizzata in due macro sezioni, L’arte dell’acqua, con l’esposizione di particolari reperti archeologici e un approfondimento sulle fontane storiche e i nasoni della capitale; L’acqua nell’arte, con la presenza di oggetti artistici legati al tema dell’acqua. 

Le Terme di Diocleziano si presentano come il luogo ideale per ospitare un percorso espositivo dedicato all’acqua. Sono, infatti, un complesso monumentale unico al mondo per le dimensioni e per l’eccezionale stato di conservazione. Furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si estendevano su una superficie di tredici ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale. Istituito nel 1889, il Museo nazionale romano, la cui sede storica sono le Terme di Diocleziano, riunisce uno dei più straordinari patrimoni artistici d’Italia suddiviso, tra il 1995 e il 2001, anche in altre tre sedi museali: Palazzo Altemps, Palazzo Massimo alle Terme e Crypta Balbi. Quattro luoghi per scoprire la storia di Roma dai primi insediamenti nel Lazio agli splendori dell’età imperiale, fino alla passione rinascimentale per le antiche opere romane che portò alla nascita del collezionismo. Il Museo Nazionale Romano è diretto dal professor Stéphane Verger. 

Il Gruppo Acea, primo operatore idrico nazionale, legato da oltre un secolo alla storia di Roma, a quella dei suoi acquedotti e delle sue fontane, gestisce l’intero sistema idrico della capitale, con la consapevolezza che gestire l’acqua a Roma significa gestire non solo il servizio idrico ma anche un elemento che fa parte della storia e della cultura della città, in cui l’acqua fa parte della bellezza delle sue architetture e del paesaggio urbano. Il Gruppo Acea sente la responsabilità di promuovere e sostenere iniziative e progetti che, come questa mostra, valorizzano la risorsa idrica e il patrimonio artistico della città. 

“Oggi inauguriamo una mostra che, attraverso l’arte, racconta l’importanza dell’acqua nello sviluppo della storia della civiltà e celebra l’eccellenza dell’ingegneria idraulica italiana, nata ai tempi degli antichi romani – ha dichiarato l’Amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo – Acea, in continuità con questa tradizione, gestisce da oltre un secolo la rete idrica della Capitale ed è diventata oggi il primo operatore idrico a livello nazionale e un importante punto di riferimento industriale dal nord al centro sud del Paese, soprattutto in questo momento di particolare criticità dovuta ai cambiamenti climatici. Siamo convinti che il settore necessiti oggi di maggiori investimenti in quanto l’acqua, oltre a essere un bene primario è un elemento imprescindibile per lo sviluppo industriale e agricolo del Paese. Il settore idrico, rappresentando quasi il 20% del Pil nazionale, è un asset strategico al pari di quello energetico”. 

“La mostra – sottolinea il direttore del Museo nazionale romano Stéphane Verger – presenta una raccolta ragionata di reperti tuttora conservati nei depositi delle Terme di Diocleziano e di Palazzo Massimo. Costituisce quindi un’ulteriore tappa nel programma “Depositi (Ri)scoperti” del Museo Nazionale Romano, che ha come scopo di far conoscere il patrimonio nascosto delle collezioni del museo, in vista dell’ampliamento e della riorganizzazione del percorso espositivo permanente. Il tema della gestione e della cultura dell’acqua nella Roma antica avrà senz’altro un ruolo centrale nelle varie sezioni del nuovo racconto della città che si sta costruendo”. Per il presidente del Centro europeo per il Turismo e la Cultura Giuseppe Lepore “questo evento vuole essere, in un momento così delicato, non solo per il nostro Paese a seguito di una lunga pandemia e di una situazione climatica non sempre facile, che ha creato problemi sociali non indifferenti, un messaggio di speranza e di ottimismo attraverso la valorizzazione di un bene importante per l’intero pianeta come l’Acqua ed anche un riconoscimento per Acea che nel settore è fondamentale protagonista”. 

 

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