(Adnkronos) – Un mercante, due mazzi di carte e una gatta nera. Al via oggi lunedì 25 settembre alle 19.55 su Rai 2 ‘Il Mercante in Fiera’, il game show condotto da Pino Insegno. Il programma, realizzato in collaborazione con Banijay Italia, è basato sull’omonimo gioco di carte natalizio e vede protagonisti, in ogni puntata, tre concorrenti che sfidano il Mercante (interpretato proprio da Pino Insegno), mettendo in campo fortuna, astuzia, strategia ed intuito. Al fianco di Insegno, al suo debutto televisivo la romana Lavinia Abate, Miss Italia 2022, che vestirà i panni della Gatta Nera.
Pur conservando le caratteristiche che resero celebre la prima storica edizione del 2006, il programma si presenterà con molte novità: si giocherà in uno studio rinnovato, con tante nuove e vecchie carte – dal Lattante al Trapper, dalla Suocera ai Vampiri – e con un’inedita Gatta Nera, personaggio iconico del programma. Ma il Mercante sarà sempre lui, Pino Insegno, che giocando con i due classici mazzi di carte proverà a tentare i tre sfidanti con trattative e proposte di scambio. Man mano che le carte perdenti vengono svelate, i tre si daranno battaglia cercando anche di evitare il rischio della carta della famigerata Gatta Nera. Il concorrente che non verrà eliminato e arriverà fino in fondo laureandosi campione, si troverà di fronte alla Piramide d’Oro che contiene i 7 premi in palio in ogni puntata. Se sarà stato abbastanza tenace, intuitivo e fortunato da tenere in mano le carte giuste, il campione potrà portarsi a casa i soldi messi in palio dai te premi vincenti anziché i restanti quattro premi burla che contiene la Piramide.
Il ritorno di Pino Insegno in Rai e la conduzione di alcuni programmi come ‘L’Eredità’ oltre a ‘Il Mercante in fiera’ è stato accompagnato da diverse polemiche legate anche alla sua partecipazione ad eventi politici di Fratelli d’Italia. “Dopo otto mesi di silenzio, finalmente parlo davvero io…”, ha detto qualche giorno fa Pino Insegno all’AdnKronos sul programma ‘L’Eredità’ che si appresta a condurre su Rai1 – dal 1° gennaio alle 18.45 con sette concorrenti fino alla ‘ghigliottina’ finale – e sulla ‘eredità’ lasciata dal suo predecessore Flavio Insinna, su quanto attingerà all’esperienza che lo ha preceduto e quanto invece ci metterà di ‘suo’ .
“Vengo da diverse esperienze in tv, da ‘Reazione a Catena’ al ‘Mercante in Fiera’ – ha ricordato lo showman romano – e in ogni percorso, per me sempre difficile e dove ho dovuto spesso combattere, ho portato il mio essere attore, doppiatore, artista comico, presentatore. Come conduttore, ho imparato che non ci si deve mai mettere al centro dell’attenzione, ma bisogna fare un passo indietro per valorizzare i concorrenti ed è quello che farò anche a ‘L’Eredità’, che sarà ovviamente più ‘intonata’ al mio modo di condurre”. Insomma, una ‘eredità’ accettata con beneficio di inventario, anzi: di inventiva…
”Mi criticano perché ho introdotto il comizio della Meloni? Sti ca… lo fanno anche perché sono della Lazio. Io non sono un influencer sono un attore, doppiatore e formatore molto bravo, che vive nel rispetto degli altri perciò non ho problemi a dichiarare le mie preferenze politiche. Dobbiamo essere tutti uguali?”, ha detto Pino insegno, parlando con l’Adnkronos, a settembre 2022 respingendo così al mittente la pioggia di critiche, alcune a limite dell’insulto, ricevute sui social da quando ha introdotto il comizio elettorale di Giorgia Meloni a Piazza Popolo a Roma.
”Io sono Commendatore della Repubblica per meriti sociali, proposto dal presidente Napolitano e non da Almirante – ha detto ironico – questo vuol dire che nella mia vita ho fatto, faccio e farò sempre cose per aiutare gli altri. Non è che se io saluto la mia amica Giorgia faccio del male a qualcuno eppure sono stato attaccato dappertutto”, aveva aggiunto l’attore prima di sottolineare di aver subito una emarginazione dal mondo televisivo: ”Io dalla televisione sono sparito perché? – chiede Insegno – Non sono bravo? Perché Pino Insegno è stato messo in un angolo senza motivo visto che ho fatto più di 1.600 puntate in tv di grande successo? Quello che posso dire è che se è successo qualcosa non è’ perché io non sia bravo ma per altri motivi – ha continuato – La meritocrazia esiste nel doppiaggio e nel teatro ma non nella televisione”.