Accenture traccia profilo del nuovo modello di retail banking

(Adnkronos) – Si è svolta oggi, presso l’Accenture Customer Innovation Network (Acin), la nona edizione dell’Accenture Banking Conference, l’appuntamento annuale dedicato ai Ceo e ai C-Level delle principali banche italiane che offre uno spazio di riflessione e confronto sul settore e delinea le caratteristiche della banca nel futuro. Sono intervenuti i vertici del settore bancario italiano, insieme a Mauro Macchi, Amministratore delegato di Accenture Italia, e Massimiliano Colangelo, responsabile Financial Services di Accenture Italia.  

Contro il rischio di circa 80-100 miliardi di euro di nuovi crediti deteriorati nel medio periodo, la proposta di Accenture è una transizione verso nuove forme di retail banking improntate su sostenibilità e innovazione tecnologica. Il nuovo modello retail banking post-digitale, tema al centro dell’evento di Accenture, dovrà essere sostenuto da due pilastri: l’esperienza umana e un modello operativo più agile. Questi gli elementi che configurano una nuova modalità di relazione banca-cliente, capace di fondere l’elemento umano con quello tecnologico. 

La nuova banca del futuro, definita da Accenture “Meta-Bank”, si distinguerà dunque per le sue performance. Secondo l’azienda globale di servizi professionali, la Meta-Bank vedrà sul retail banking un raddoppio del numero di interazioni commerciali, una ottimizzazione del 20% sul costo della rete distributiva e del 35% su quello del modello operativo attuale, nonché una quantità di prodotti venduti pari a tre volte quella corrente. Ciò farà guadagnare alle banche circa 8 miliardi di margine operativo, pari al 10% del totale dei ricavi del sistema bancario italiano.  

“In un contesto socio-economico dominato da forti discontinuità e continui cambiamenti, il sistema bancario deve bilanciare gli investimenti in innovazione e focalizzare sempre di più i modelli di business sulla relazione tra persone, clienti e dati ed evolvere in una realtà che, ponendo al centro le tecnologie, trasforma dinamicamente il proprio modo di essere banca rimanendo rilevante per il cliente finale”, ha dichiarato Mauro Macchi, Amministratore delegato di Accenture Italia, che ha poi aggiunto: “È necessario continuare nel percorso di accelerazione avviato indirizzando la crescita verso modelli più innovativi e sostenibili che rilascino valore di lungo termine per tutti gli stakeholder”. 

“Secondo le nostre valutazioni, sarà possibile passare da un modello con rapporto costi-benefici al 115% ad uno con rapporto costi-benefici attorno al 70/75%. Una governance in grado di valorizzare pienamente la struttura di costi creata in passato, migliorandola e portandola ad un livello di piena efficienza, ma associandovi ricavi per cliente superiori a quelli tipici del modello attuale”, dichiara Massimiliano Colangelo, Financial Services Lead di Accenture Italia, che prosegue: “Una simile innovazione rappresenta una sfida di continuità strategica rispetto a ciò che è stato costruito negli ultimi anni e simultaneamente di rilancio della produttività del retail banking, sino ad ora causa di rallentamento delle performance bancarie.”  

L’analisi di Accenture, presentata nel corso dell’Accenture Banking Conference e svolta in collaborazione con Sda Bocconi, ha coinvolto i principali player bancari italiani e posto sotto la lente oltre 490 iniziative bancarie, per un controvalore di circa 1,5 miliardi di euro di nuovi investimenti nel periodo 2021-2022. La ricerca ha identificato gli elementi chiave che caratterizzano il sistema bancario italiano negli ultimi due anni e che evidenziano la necessità di evoluzione in un’era post-digitale.  

La prima evidenza emersa dall’indagine è che meno del 20% degli investimenti complessivi sono dedicati a iniziative disruptive, finalizzate a creare nuovi prodotti e modelli di servizio, poiché ad oggi l’innovazione ha un costo “doppio”. Per le banche italiane, creare vera innovazione comporta dover investire per l’adeguamento dei sistemi core tanto quanto si investe per l’innovazione stessa. In secondo luogo, si è visto che, nonostante più del 60% delle risorse finanziarie siano state allocate nella evoluzione dei modelli di servizio e relazione con la clientela, tale evoluzione si è sviluppata soltanto nella direzione di una digitalizzazione che, disgiunta dall’elemento umano, non ha consentito di raggiungere i livelli di redditività attesi. Terzo elemento che caratterizza lo stato attuale del sistema bancario italiano è il tema della sostenibilità, che attira il 15% degli investimenti, superando anche il settore dei dati.  

Inoltre, le banche hanno cercato di sostenere il loro business focalizzandosi sulla crescita del margine da servizi e investendo fortemente in due dimensioni core, il wealth management e il corporate banking. Nel retail banking, gli investimenti profusi nell’evoluzione digitale hanno condotto a valori migliorativi, ma ancora non sostenibili. L’ultima delle evidenze riguarda i piani evolutivi del prossimo triennio, i quali restituiscono una proiezione lineare, con un settore bancario che segue ma non trasforma lo scenario corrente. Il sistema bancario italiano guarda infatti al futuro mantenendo una certa continuità strategica rispetto ai principi cardine di sviluppo degli ultimi dieci anni, senza l’intenzione di una reale trasformazione e una visione sistemica che permetta di investire in modo bilanciato nelle aree di azione della crescita.  

Per questi motivi, per riuscire a rispondere alle sfide dello scenario attuale, le banche dovranno essere in grado di innovarsi ed evolvere in modo sistemico. Ancora una volta, l’innovazione tecnologica garantirà l’espansione dei modelli di relazione oltre il digitale. Affinché questa transizione possa avvenire efficacemente, anche il cliente stesso dovrà essere educato e abituato ai nuovi modelli, così che il post-digitale diventi, intrinsecamente, una nuova modalità di relazione. 

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