Accademia dei Lincei, monito del fisico francese Patrick Flandrin: “Non c’è più fiducia nella scienza”

(Adnkronos) – Mentre il cosiddetto ‘Illuminismo’ “aprì nel Settecento nuove vie di emancipazione per le scienze e le arti in Europa, oggi assistiamo a un declino della ragione e della tolleranza”. E’ il faro acceso dal presidente dell’Accademia delle Scienze francese, Patrick Flandrin, nel suo intervento alla prima Conferenza Istituzionale dell’anno 2023 dell’Accademia dei Lincei, oggi a Palazzo Corsini, a Roma. “Ciò può manifestarsi in particolare con una mancanza di fiducia nella scienza, dovuta al fatto che la scienza non è sufficientemente considerata come parte della cultura in generale” ha spiegato Flandrin che ha tenuto la conferenza dal tema “Scienza, cultura e beni comuni nell’Europa del XXI secolo” alla presenza del Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, e del presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli.  

Flandrin ha inoltre indicato che bisogna sostenere “l’apertura della scienza per renderla una forma di ‘bene comune'” e promuovere “l’educazione alla scienza a tutti i livelli” fornendo anche una “consulenza di esperti ai responsabili politici per decisioni più informate”. “Queste – ha osservato il fisico francese – sono tutte tra le missioni chiave delle Accademie e qualsiasi azione suscettibile di contribuire in tal senso a colmare i divari esistenti tra la comunità scientifica, il mondo politico e la società in generale, non può che beneficiare di un rafforzamento delle collaborazioni europee”. “Questi problemi – ha indicato inoltre Flandrin – saranno affrontati da angolazioni” che si rifanno anche “al movimento Open Science” e guardando “all’impatto della strutturazione delle istituzioni europee come il Cer e al ruolo delle reti delle Accademie”.  

Ad aprire la prima Conferenza Istituzionale dell’anno 2023 dell’Accademia dei Lincei è stato il Nobel Giorgio Parisi. “E’ un onore per noi accogliere il presidente dell’Accademia delle Scienze francese, Patrick Flandrin, con cui c’è sempre stata una comunanza di intenti”, sia sul fronte culturare-istituzionale che scientifico, ha scandito il fisico italiano premiato a Stoccolma per i suoi studi sui sistemi complessi.  

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