A Mortara il primo appuntamento dell’anno con “Innamòrati di Te”

(Adnkronos) – Codere Italia porta per la prima volta a Mortara ‘Innamòrati di Te’, il progetto itinerante volto al contrasto della violenza sulle donne e più in generale della violenza di genere. La tredicesima edizione è ospitata nella sala convegni comunale di Palazzo Cambieri.  

Secondo i dati della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, nel 2022 in Italia sono stati registrati 317 omicidi, con 125 vittime donne: di queste, 67 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. La vittima nel 72% dei casi è italiana e lascia figli piccoli (38%). Si stima che in Italia lo scorso anno sono state circa 86 ogni giorno le donne vittime di reato (maltrattamenti in ambito familiare, violenze sessuali, stalking).  

Nel periodo 1 gennaio – 12 febbraio 2023, nel nostro Paese sono stati registrati 33 omicidi, con 13 vittime donne; di queste, 8 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Rispetto allo stesso periodo del 2022, si nota un decremento nell’andamento generale. Il numero delle vittime di genere femminile decresce invece in percentuale molto minore. Stesso trend per i delitti commessi in ambito familiare/affettivo.  

“Il fenomeno della violenza contro le donne è un fenomeno grave, pervasivo, diffuso, trasversale e in gran parte ancora sommerso”, dice Marina Listante, Vicario della Questura di Pavia. “Affrontarlo richiede una risposta sinergica, che comprenda la repressione dei reati, la prevenzione della violenza, ma non solo; che fornisca protezione alle vittime e, anche attraverso la possibilità di recupero del maltrattante, contrasti forme di recidiva e contribuisca al superamento di quegli aspetti subculturali che lo alimentano. Una sfida da cogliere per gli operatori della Polizia di Stato la cui professionalità qui si misura non solo sulle base delle capacità investigative, ma soprattutto su quelle dell’empatia che consente di trasformare una vittima in parte offesa giuridicamente tutelabile in una persona consapevole dei propri diritti e della propria libertà, libertà anche da quella paura di denunciare che, solo un approccio empatico può contribuire a ridurre. Intercettare e stigmatizzare, con l’ammonimento del Questore, proprio quegli indicatori del rischio di recidiva che meritano un intervento tempestivo prima dell’azione penale (è il caso dello stalking) o indipendentemente da essa (è il caso della violenza domestica) può contribuire a contrastare il verificarsi di tragedie”. 

Sempre nella provincia di Pavia tra il 2021 ed i primi sei mesi del 2022 sono circa 1.000 le donne che si sono rivolte ai tre centri antiviolenza. Molte di più le donne invisibili che si sono rivolte alle associazioni del territorio, a studi legali e di psicologia e che stanno subendo violenza domestica, economica ed anche istituzionale. A chiedere aiuto sono in prevalenza donne italiane con un alto livello di scolarizzazione e un’età compresa, principalmente, tra i 28 ed i 47 anni. Nella maggior parte dei casi si denuncia dopo anni di violenze, quando la disperazione delle vittime è al culmine: 295 donne su 580 hanno aspettato almeno cinque anni prima di chiedere aiuto. Oltre alla rete interistituzionale molte sono le strutture sul territorio che si occupano di dare assistenza alle donne in difficoltà. Inoltre, oggi per le vittime c’è uno strumento in più che può aiutare a orientarsi: un elenco di avvocati, esperti in materia, a cui le donne si possono rivolgere. La lista è a disposizione delle istituzioni che si occupano di violenza e sostegno alle donne, come gli assistenti sociali, gli ospedali e le farmacie.  

“La violenza contro le donne è un fenomeno tristemente presente di cui si parla ancora troppo poco nei contesti educativi e di socializzazione”, dichiara Cristina Maldifassi, assessore Urbanistica e Pgt, Sviluppo e recupero delle periferie, Servizi Sociali, Famiglia, Volontariato e associazionismo Comune di Mortara. “Tale tema dovrebbe riguardare tutta la società civile, attivando programmi e azioni concrete di coinvolgimento e prevenzione. Una di queste è la posa in luoghi pubblici della ‘panchina rossa’ simbolo del percorso di sensibilizzazione contro il femminicidio e la violenza maschile sulle donne. Anche il Comune di Mortara ha aderito all’iniziativa ‘panchina rossa’ volendo porre l’accento sul ruolo e sul valore che le donne hanno nella società”. 

Dal 2016 il simbolo della lotta alla violenza sulle donne è una panchina rossa. Un progetto nato in Italia e lanciato proprio in un comune di Pavia dagli Stati Generali delle Donne su iniziativa di Tina Magenta. “La panchina rossa vuole ricordare tutte le donne che hanno subito violenza da parte degli uomini fino ad essere uccise, ma è anche la voce, in mezzo a noi, di tutte le altre che ancora la violenza fisica, psicologica ed economica la subiscono ogni giorno”, commenta Tina Magenta, responsabile degli Stati Generali delle Donne della Lomellina e Ambasciatrice del progetto ‘PanchineRosse’. “L’incontro con una panchina rossa è il forte richiamo alla responsabilità di ognuno a soffermarsi e a riflettere su quello che attorno accade, a cogliere i segnali della sofferenza di una donna che subisce quotidianamente violenza, perché quando questo avviene lo sappiamo, lo si intuisce, qualcuno ne è al corrente, i segnali ci sono e allora tutti abbiamo il dovere di fare un passo avanti, di porci al fianco di chi ha bisogno di appoggio, di coraggio. Le possibilità per uscirne, per riconquistare se stesse, la propria dignità, la propria interezza, la propria salute ci sono, ma tutte hanno bisogno di noi per dire basta a violenza e a soprusi, non dobbiamo farle sentire sole in balia di chi le disprezza e le distrugge”. 

Fare rete e costruire momenti di confronto diventa quindi fondamentale per informare e sensibilizzare sulle fragilità che circondano la società civile. “La comunanza di principi e di idee tra Codere Italia, Fondazione Gaia e gli Stati Generali delle Donne, si manifesta in incontri come questi in cui mettiamo a fuoco la fragilità e le dipendenze di un tessuto economico-sociale che evidentemente necessità di attenzione”, aggiunge Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne-Alleanza delle Donne Fondazione Gaia. “Il nostro scopo è quello di sottolineare, attraverso attività di sensibilizzazione e anche di racconto, il nostro lavoro. Abbiamo, ad esempio, lavorato insieme a Codere per il progetto delle mini panchinerosse e continuiamo a farlo. Un impegno che porta grande attenzione, non solo dal punto di vista civico perché è un monumento che viene messo dai comuni in molte realtà, ma anche perché arriva sulle scrivanie delle persone a testimonianza che la violenza è un dramma strutturale da cui intendiamo uscire”. 

Il mondo del gioco e più in generale i rappresentanti degli esercizi pubblici stanno dando il loro contributo alla lotta contro la violenza sulle donne attraverso l’implementazione del progetto #sicurezzavera. Il protocollo d’Intesa siglato tra Egp (Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici) – Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio), e la Polizia di Stato. Grazie a questo accordo centinaia di Gaming Hall e sale bingo in Italia – tra cui quella di Mortara – diventano dei veri e propri presidi di legalità per aiutare concretamente le donne vittima di violenza.  

“Le aggressioni nei confronti delle donne e i femminicidi rimangono purtroppo una piaga diffusa nel Paese – sottolinea Valentina Picca Bianchi, presidente Comitato Impresa Donna Mise e presidente Donne Imprenditrici Fipe – tuttavia si stanno sviluppando una consapevolezza e un’attenzione crescente con le donne che stanno combattendo per il loro diritto alla sicurezza. Nei nostri locali le donne rappresentano circa il 52% della forza lavoro e sono circa il 29,4% le titolari di bar e ristoranti. E dunque le nostre imprese sono direttamente coinvolte in questa battaglia di civiltà e di diffusione della consapevolezza ad ogni livello. La camp
agna di prevenzione e ‘difesa attiva’ contro la violenza di genere #SicurezzaVera lanciata dalla Federazione italiana pubblici esercizi e dalla Polizia di Stato quasi due anni fa, sta proseguendo con successo diffondendosi a macchia d’olio sull’intero territorio nazionale e sono felice oggi di avere un alleato in più quale le gaming hall! Dobbiamo lavorare insieme e uniti per spezzare il collegamento ideale che ancora troppi fanno tra locali notturni, alcol, droga e violenza, in particolare quella sulle donne. Tutto questo non può più essere accettato: i luoghi dell’intrattenimento e della socialità devono diventare sinonimo di sicurezza per tutti: sia per le donne che li frequentano sia per le donne che ci lavorano. Come dico da tempo, questo è il tempo giusto per fare la differenza”. 

“Impegnarci attivamente per condannare ogni forma di violenza e discriminazione è un atto dovuto per un’azienda come Codere Italia che da anni opera sul territorio italiano in cui purtroppo ancora oggi molte persone, non solo donne, vivono in condizioni di fragilità economica, fisica e psicologica”, spiega Imma Romano, direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia. “L’attualità ci riporta un mondo di paesi in guerra o colpiti da calamità naturali e di popolazioni che inseguono duramente il riconoscimento di alcuni diritti che orami noi diamo per acquisiti. Il dovere del singolo, e ancora di più di aziende private, è quello di tenere sempre alta l’attenzione su tematiche che hanno continuamente bisogno di essere commentate e discusse, dando così un valido contributo per soluzioni che rendano il genere umano più empatico alle violenze e sofferenze”.  

Dal 23 febbraio al 23 marzo nelle Gaming Hall Codere di Mortara, Rivoli e Parma torna il contest fotografico #panchinarossaontheroad2023 per la lotta contro la violenza di genere. Per partecipare basterà acquistare, con una donazione minima di 5 euro, una mini panchina rossa e realizzare uno o più scatti da condividere sui profili social di Codere. Il ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Villa Gaia. Regolamento completo: www.codereitalia.it/it/panchinarossaontheroad2023-n1494.php
 

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