4 novembre potrebbe tornare giorno festivo, ddl in Senato

(Adnkronos) – Il 4 novembre potrebbe tornare giorno festivo. E’ stato infatti incardinato nella Commissione Affari costituzionali del Senato, presieduta da Alberto Balboni (FdI), il disegno di legge per ripristinare la festività nazionale del 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Il senatore Paolo Tosato (Lega), vicepresidente della Commissione e relatore del provvedimento, spiega all’Adnkronos: “A inizio legislatura il presidente Balboni ha chiesto di indicare alcuni provvedimenti ritenuti prioritari e il gruppo di Forza Italia ha chiesto venisse incardinata la proposta, d’iniziativa del senatore Gasparri, per reintrodurre la festività del 4 novembre. Altri gruppi avevano presentato proposte simili, ma più sintetiche, e dunque la discussione avverrà sulla base di questi testi”. 

“Non è ancora iniziata la discussione generale – osserva Tosato – Come relatore ho fatto presente che, innanzitutto, va chiarito se si intende reintrodurre a tutti gli effetti la festività come giornata in cui vengono sospese anche le attività scolastiche o lavorative oppure se si intende dare maggiore risalto a quella giornata con attività nelle scuole o manifestazioni pubbliche”. “Io ho fatto presente che, essendoci la festività già riconosciuta dell’1 novembre, il rischio è quello di una concentrazione di festività in quel periodo che potrebbe limitare le attività economiche e scolastiche – conclude Tosato – Il dibattito non è ancora iniziato, si discuterà quale soluzione trovare: se dedicare maggiore attenzione a quella data o farla diventare, a tutti gli effetti, una festività”. 

Nella presentazione del testo di ddl presentato da Gasparri si spiega: “La festa del 4 novembre resta una delle ricorrenze più sentite nel nostro Paese: si celebra di anno in anno (sia pure la prima domenica del mese stesso), presso l’Altare della Patria a Roma, i sacrari di Redipuglia in Friuli Venezia-Giulia e dei Caduti d’oltremare in Puglia ma anche nei singoli comuni, con manifestazioni che coinvolgono le più alte cariche civili e militari dello Stato e molti semplici cittadini”.  

“Appare, dunque – si sottolinea nel testo – recuperato appieno lo spirito e il significato profondo della festa: custodire, nell’interesse del bene comune, il valore dell’unità nazionale e la memoria di quanti, sacrificando la vita, hanno contribuito a portare a compimento, con la vittoria nella prima guerra mondiale, il progetto concepito nel Risorgimento”. Il provvedimento punta quindi a “restituire piena dignità a uno dei simboli più amati e condivisi dell’identità nazionale”. 

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