1 maggio 2023, la mamma di Luana d’Orazio: “Sia veramente dei lavoratori”

(Adnkronos) – “Vorrei che questo 1 maggio fosse dedicato veramente ai lavoratori, perché senza di loro credo non si andrebbe da nessuna parte. Si va a lavorare, ma si deve mettere in conto che non si sa se si torna a casa. E può accadere ovunque, in qualsiasi settore lavorativo”. Così all’Adnkronos Emma Marrazzo, madre di Luana d’Orazio, giovane mamma di 22 anni morta il 3 maggio del 2021, stritolata da un orditoio a cui lavorava in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato.  

“L’ho detto altre volte e lo ribadisco, quanto accaduto a mia figlia non è un infortunio, un incidente sul lavoro, ma un vero e proprio omicidio – continua Emma Marrazzo – Le leggi devono essere applicate nei tribunali, non devono poter essere aggirate. Si deve guardare bene e trovare la verità. Io non cerco vendetta ma solo giustizia, perché per chi prova dolore, come lo proviamo noi, è importante. Le chiamano morti bianche e il risultato è che non paga mai nessuno”.  

Con voce rotta dall’emozione, anche perché si avvicina l’anniversario della morte di Luana, Emma Marrazzo sottolinea: “Mia figlia è diventata un simbolo, ma non deve essere il simbolo delle morti, deve essere il simbolo dei lavoratori. Il 3 maggio è l’anniversario: io devo lottare per vivere mentre lei non c’è più, ed è sempre più dura. Mia figlia sia un simbolo per poter fare qualcosa, il mio invito è che le istituzioni riflettano questo 1 maggio, perché le morti sul lavoro sono come le guerre: a chi convengono?”. “Non voglio fare di tutta un’erba un fascio, non ce l’ho con tutti gli imprenditori, non certo tutti disattivano sistemi dei macchinari come è accaduto a mia figlia – conclude Emma Marrazzo – ma serve riflessione e serve soprattutto la cultura della sicurezza. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il senatore La Pietra perché proprio il primo maggio io sarò ad Agnano, a Napoli, dove faranno una gara al trotto e dedicheranno il premio Luana d’Orazio al vincitore”.  

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version