Martedì 5 novembre al Multicinema Galleria di Bari saranno presenti in sala l’attore Elio Germano e il regista Andrea Segre per il nuovo film «Berlinguer – La grande ambizione».
Interverranno alla fine della proiezione delle 20:45 per dibattere del film, e all’inizio di quella delle 20:50 per salutare il pubblico in sala e presentare il lungometraggio. Il film, nelle sale da giovedì 31 ottobre, ha aperto in concorso la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma, ed è distribuito da Lucky Red.
«Berlinguer – La grande ambizione»
Il film è incentrato sulla vita del politico e leader del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer (interpretato da Elio Germano). In quel periodo, sfidando i dogmi della Guerra Fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentano per 5 anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia con il Compromesso storico. Il film racconta un arco di vita che va dal 1973, quando sfugge a Sofia a un attentato dei servizi segreti bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. La storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.
«Su Enrico Berlinguer – spiega il regista Andrea Segre – sono stati realizzati molti documentari, libri, saggi, ma nessuno ha mai provato ad affidare al cinema di finzione la ricostruzione “da dentro” della sua vita, o di parte di essa, del suo mondo e del suo popolo. Eppure parliamo di un mondo fatto di centinaia di migliaia, milioni di persone, una gran parte delle quali ancora vive, e di un uomo che è simbolo globale di una sfida e di una scelta: provare ad attuare il socialismo in una società democratica e indipendente, superando le diseguaglianze, ma garantendo tutte le libertà economiche e culturali che le dittature sovietiche avevano invece schiacciato. Dell’uomo che ha avuto i funerali tra i più partecipati e toccanti della storia d’Italia e non solo. Insieme a Marco Pettenello, sceneggiatore e compagno di tanti viaggi importanti, ho deciso di misurarmi con questa sfida e due sono stati i cardini che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui: da una parte il rispetto della serietà e della sobrietà di Berlinguer, dall’altra la scelta di non imitare né idealizzare, ma di provare sempre a capire. Non sono due indicazioni puramente razionali, credo siano profondamente poetiche».