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Terzo mandato, dal campano De Luca un assist a Emiliano: «Mi ricandido»

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nonostante le inchieste giudiziarie su personalità politiche a lui vicine, a partire da Franco Alfieri, “il re delle fritture di pesce” come emerse in un audio del 2016 proprio con la voce di De Luca, tira dritto: «io sarò candidato alla presidenza della Regione Campania chi ci sta ci…

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nonostante le inchieste giudiziarie su personalità politiche a lui vicine, a partire da Franco Alfieri, “il re delle fritture di pesce” come emerse in un audio del 2016 proprio con la voce di De Luca, tira dritto: «io sarò candidato alla presidenza della Regione Campania chi ci sta ci sta, chi non ci sta non ci sta», ha detto ieri nel corso di un incontro con alcuni imprenditori nel centro orafo di Tarì di Marcianise in provincia di Caserta, «l’importante è che ci siate voi, nonostante l’imbecillità di qualche esponente del Pd», ha chiosato il presidente.

E infatti i dem fin dal voto contrario in Parlamento si sono sempre detti ostili a un terzo mandato per i presidenti delle regioni. Tuttavia, l’accelerazione di De Luca potrebbe aprire scenari nuovi visto che non è l’unico che vorrebbe poter «continuare il lavoro avviato», come dice lo stesso ex sindaco di Salerno.

Lo scenario

Tra i governatori che godono di buona popolarità tra i loro cittadini ce ne sono almeno due: uno per il centrodestra, Luca Zaia, a capo del Veneto per l’appunto da due mandati, e uno per il centrosinistra, Michele Emiliano, alla guida della Puglia dal 2015. I due, al pari di De Luca, non hanno mai fatto mistero di volersi ricandidare, anche se non hanno ancora “forzato” come ha fatto il campano ieri. Così si guarda allo scenario napoletano per capire se ci possano essere margini per “convincere” i rispettivi capi partito che forse, per non perdere la guida della Regione amministrata si dovrà discutere su un ruolo da assegnare ai governatori per lasciare lo scranno presidenziale senza rotture.

E se per Zaia le soluzioni non sono poche, visto che il centrodestra è al governo e quindi dispone di ruoli e incarichi di prestigio da poter offrire all’ex ministro dell’agricoltura, per Emiliano, invece, la exit strategy è più complicata non avendo il centrosinistra postazioni da assegnare, tali da essere idonee ad accogliere un ex presidente di Regione. A meno che non ci sia un lasciapassare per la ricandidatura, grazie al traino impresso ieri da De Luca.

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