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Mense negli ospedali: Ladisa Ristorazione stabilizzerà 700 lavoratori in accordo con le sigle sindacali

Ladisa Ristorazione, aggiudicataria dell’appalto del servizio di ristorazione negli ospedali di quattro province pugliesi, si appresta a stabilizzare tutti i 700 lavoratori coinvolti in accordo con le sigle sindacali. A luglio scorso l'azienda barese si è aggiudicata la gara della ristorazione ospedaliera in Puglia. Il costo delle mense per gli ospedali pugliesi ammonta complessivamente a…

Ladisa Ristorazione, aggiudicataria dell’appalto del servizio di ristorazione negli ospedali di quattro province pugliesi, si appresta a stabilizzare tutti i 700 lavoratori coinvolti in accordo con le sigle sindacali.

A luglio scorso l’azienda barese si è aggiudicata la gara della ristorazione ospedaliera in Puglia. Il costo delle mense per gli ospedali pugliesi ammonta complessivamente a 163 milioni di euro più iva per cinque anni oltre ad una spesa di 216mila euro per gli onori di sicurezza con possibilità di aumenti in corso di esecuzione fino al 40%.

Un maxi-risparmio da oltre 60 milioni di euro per le casse della sanità pugliese considerando il prezzo iniziale a base d’asta di 265 milioni di euro con ulteriori possibilità di ridurre la spesa fino ad 85 milioni per i due anni di rinnovo previsti dal contratto. Il tutto grazie alle offerte presentate dai concorrenti, una decina quelli iniziali, con due colossi nazionali che si sono aggiudicati i sei lotti di gara in palio. In particolare si tratta della barese Ladisa ristorazione e del gruppo romano La Cascina.

Ladisa gestirà i pasti ospedalieri in quattro province, la Cascina nelle restanti due. L’azienda barese ha sbaragliato la concorrenza nei quattro i lotti per i quali aveva presentato la propria candidatura, centrando o sfiorando il massimo del punteggio per quanto riguarda sia l’offerta tecnica sia quella economica: en-plein nei lotti 1 e 4, quelli rispettivamente di Bari e di Foggia, con 75 punti ottenuti per l’aspetto tecnico e 25 per quello economico. Il gruppo La Cascina, invece, ha superato gli altri nei lotti 2 e 5, cioè quelli di Lecce e della Bat.

Si ferma così la lunga stagione delle proroghe che per troppi decenni ha caratterizzato la gestione del servizio di ristorazione per i malati. Una condizione di precarietà particolarmente sentita nel leccese e nel foggiano. Prospettive positive anche per i lavoratori del comparto, un migliaio compreso l’indotto di quelli in servizio nelle cucine dei principali nosocomi pugliesi. L’affidamento della gara a due top player riconosciuti del settore è destinato a blindare la loro posizione nelle aziende sanitarie che hanno rinnovato l’appalto.

Il tutto offrendo ai pazienti, l’aspetto principale, cibi sicuri e controllati certificati in tutti i passaggi della filiera. Una nuova era con innovazioni tecnologiche avveniristiche per la ristorazione ospedaliera. Fra le novità che saranno introdotte il trasporto elettrico dei cibi, ecosostenibile, centri di cottura iper moderni con stoviglie riciclabili ed ecocompatibili e, ovviamente, zero rifiuti.

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