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Parco del fiume Galeso, una discarica. Legambiente: «Rifiuti di ogni tipo»

È ridotta a una discarica l’area delle sorgenti del fiume Galeso, l'unico corso d'acqua che sfocia nel primo seno del Mar Piccolo di Taranto. Non solo immondizia ma anche materiale di risulta dei cantieri edili, pneumatici e parti di automobili, sanitari e elettrodomestici, detriti di ogni tipo riempiono per lunghi tratti la strada Fonte delle…
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È ridotta a una discarica l’area delle sorgenti del fiume Galeso, l’unico corso d’acqua che sfocia nel primo seno del Mar Piccolo di Taranto. Non solo immondizia ma anche materiale di risulta dei cantieri edili, pneumatici e parti di automobili, sanitari e elettrodomestici, detriti di ogni tipo riempiono per lunghi tratti la strada Fonte delle Citrezze, il tratto che porta alle sorgenti care ai poeti del passato. Legambiente lancia un appello.

«È urgente un intervento straordinario di pulizia dell’intera area per asportare i cumuli di rifiuti che costituiscono un pericolo per la salute dei cittadini, oltre che un insulto alla bellezza ed alla storia dei luoghi. Per evitare che il Galeso sia di nuovo preda degli ecocriminali servono sistemi di videosorveglianza. Abbiamo inviato le foto al commissario del Comune Vincenzo Cardellicchio e al commissario straordinario alle bonifiche, il prefetto Demetrio Martino».
Celebrato da Virgilio, che lo chiamava niger, cioè ombroso e da Orazio, che ne cantava le “dolci acque”, il Galeso era una delle «delizie tarantine» per Tommaso Niccolò D’Aquino. Nei progetti doveva diventare il centro di un bioparco letterario. Anni fa sono stati stanziati anche i finanziamenti pubblici ma poi tutto è stato dimenticato. «Abbiamo fatto un sopralluogo nell’area dove a marzo porteremo gli studenti», raccontano gli attivisti di Legambiente, «lo spettacolo è raccapricciante.
La strada che porta al fiume è una lunga ininterrotta discarica con rifiuti di ogni genere. Stessa sorte per il sottopasso della superstrada che scavalca il fiume. Si può passare solo con un’auto alla volta perché è pieno di immondizia». La situazione era piuttosto nota e figurava già tra gli interventi di riqualificazione ambientale individuati nel 2016 dal commissario alle bonifiche dell’epoca, Vera Corbelli.

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