A otto giornate dal termine del campionato, il Bari è chiamato a dare il massimo per centrare l’obietto stagionale dei playoff. L’ottavo posto in classifica attualmente varrebbe la post season, ma storicamente mai nessuna squadra così piazzata ha mai trionfato. Questo in quanto il regolamento degli spareggi per la A dà notevoli vantaggi alle terze e le quarte, per cui i biancorossi devono accelerare per provare il sorpasso a Juve Stabia e Cesena e migliorare così la propria posizione. Per farlo è necessario alzare i giri del motore e recuperare una serie di elementi che, per un motivo o per un altro, hanno deluso le aspettative.
Il caso Falletti
L’uruguaiano è sicuramente derubricabile a maggiore delusione stagionale al pari di Sibilli. I numeri della sua annata parlano di 20 presenze, delle quali 14 da titolare. Per Falletti due assist, entrambi a inizio stagione contro Mantova e Cosenza, e un gol, arrivato su rigore nella prestazione super contro lo Spezia. Nelle restanti gare più ombre che luci, con Longo che paradossalmente lo ha impiegato col contagocce proprio quando tutti gli altri trequartisti dell’organico erano andati via nel mercato invernale.
I 22 minuti nelle ultime sei gare sono pochissimi, se si pensa che l’ex Ternana per tutta la prima parte di campionato sembrava essere una delle prime scelte del tecnico piemontese, che non ha praticamente mai rinunciato al trequartista uruguaiano, infortuni permettendo. Proprio per questo è lecito attendersi un moto d’orgoglio in questo rush finale, anche per motivare un eventuale riscatto estivo dalla Cremonese.
La questione Pereiro
Destino quasi identico per l’altro uruguaiano della rosa. Anche Gaston Pereiro, arrivato nel mercato di gennaio, è stato impiegato col contagocce. I numeri parlano di appena quattro presenze per un totale di 98 minuti in cui l’ex Cagliari ha anche trovato un gol a Castellammare di Stabia. Del suo momento ne ha parlato il suo procuratore Alessandro Buccieri al sito PianetaBari, spiegando che «il suo scarso minutaggio dipende più dalle scelte del tecnico che da questioni fisiche.
Longo sta trovando un equilibrio con altri moduli e sono decisioni assolutamente rispettabili. Gaston da questo punto di vista sta lavorando duramente, è focalizzato solamente sull’idea di farsi trovare pronto». Anche in questo caso servirà come il pane la fantasia dell’uruguaiano da qui a maggio.
Coli Saco
Un altro degli oggetti misteriosi di questa stagione è Coli Saco, arrivato dal Napoli in prestito secco l’ultimo giorno di mercato. L’alto centrocampista maliano quando è sceso in campo raramente ha convinto, nonostante le lodi davanti le telecamere di Magalini e Longo. I numeri parlano di 11 presenze, tutte dalla panchina, e appena 150 minuti. Adesso sarà difficile ritagliarsi spazio, ma è lecito anche chiedere di più.
Vicari
Stagione travagliata anche per il capitano designato in estate da Valerio Di Cesare. Vicari era stato sempre titolare nelle prime 12 giornate di campionato, alternando buone gare ad altre meno convincenti. Di lì una serie di infortuni che il difensore non è mai riuscito a superare del tutto, fino alla diagnosi nello scorso febbraio di una sindrome da conflitto dell’anca. Un problema che, verosimilmente, lo accompagnerà fino al termine della stagione e che non ha ancora permesso al capitano del Bari di tornare in campo nelle ultime quattro uscite. L’exploit di Simic non aiuta, ma Bari ha bisogno anche del suo capitano.