(Adnkronos) – “La denatalità è un fenomeno preoccupante nel nostro Paese. Tra i Paesi industrializzati, l’Italia è quello in cui si fanno meno figli. Tuttavia, sia chiaro: il calo delle nascite non si contrasta favorendo gravidanze in età avanzata. Ormai si pensa che con le tecnologie di oggi si possono fare figli anche dopo i 50 anni. Un messaggio sbagliato perché queste gravidanze comportano un rischio serio per la salute materna”. Così all’Adnkronos Salute Elsa Viora, Past president Aogoi – Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, parla dell’inverno demografico in Italia, tra i temi affrontati in occasione dell’ultimo congresso nazionale della Federazione Sigo, Aogoi, Agui e Agite 2022, che ha visto riuniti a Milano oltre 1.500 ginecologi italiani impegnati nel contrastare la denatalità. I numeri dell’Istat parlano chiaro: 400.249 nati in meno nel 2021 e un trend negativo confermato anche per i primi mesi del 2022.
“Bisogna intervenire – afferma Viora – altrimenti da qui al 2070 scomparirà un Paese grande quanto l’Italia. Meno nascite vuol dire meno lavoratori, meno Pil e meno peso economico di uno Stato. Non solo dobbiamo fare qualcosa, ma anche riflettere sul fatto perché anche gli stranieri fanno meno figli. Un Paese dove non nascono bambini significa che è destinato a scomparire”. Eliminare le cause di questo fenomeno “non è compito di noi ginecologi – prosegue Viora – ma quello che possiamo fare è cercare di promuovere iniziative per la tutela della salute della donna, pensare a una strategia di comunicazione, informare su stili di vita adeguati da adottare se si vuole diventare genitori e, soprattutto, far capire alle donne che i figli si fanno in età giovane”.