È stimato tra il 50 e il 60% il calo della produzione della vendemmia nelle campagne dell’area metropolitana di Bari e della Bat. Un calo dovuto principalmente ai danni della peronospora ma anche da una primavera anomala caratterizzata da pioggia e freddo.
È quanto afferma CIA – Agricoltori italiani Puglia parlando di «un annus horribilis per la vitivinicoltura pugliese e per quella barese in particolare».
A “soffrire” sarà soprattutto la produzione ottenuta seguendo il metodo biologico, che ha patito maggiormente le condizioni avverse di questa annata, con perdite medie anche oltre il 70% al Sud.
In soli 7 giorni, nel periodo di massima piovosità, spiega CIA Puglia «sull’intera area del Barese e della Bat si sono abbattuti 2 tornado e 8 bombe d’acqua, oltre ai nubifragi che hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni». A maggio si è toccato il picco di 16 giorni di pioggia, con una piovosità massima mensile di 198,2 millimetri, come accaduto a Santeramo, mentre solo nella prima metà di giugno si sono verificati 10 giorni piovosi con una piovosità massima di 186 millimetri, come a Minervino Murge.
C’è poi la peronospora, che si diffonde anche a causa delle piogge alluvionali che hanno favorito lo sviluppo delle spore fungine aprendo la strada alla diffusione della peronospora grazie all’altissimo tasso di umidità e hanno reso impraticabili le aree rurali impedendo l’accesso alle aziende agricole con mezzi adeguati al fine di poter eseguire gli interventi fitosanitari a difesa dei vigneti.
«Anche laddove è stato possibile intervenire – dicono da CIA Puglia – i trattamenti sono stati resi vani dalla incessante ricorrenza delle precipitazioni che, come già evidenziato, si sono verificate con una cadenza quasi quotidiana, con altrettante infezioni giornaliere durate quasi due mesi».
Nei prossimi giorni si inizierà con la vendemmia delle uve delle varietà Sangiovese, Primitivo, Moscato, poi via via con le cultivar più tardive. «La vendemmia – spiegano gli agricoltori – sarà caratterizzata da un mercato sostenuto e da un prodotto di buona qualità, nonostante dai primi campionamenti si rilevi una gradazione zuccherina abbastanza bassa. A tal proposito – aggiungono -, molto dipenderà dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane, che di fatto potranno incidere positivamente o meno nel definire la qualità delle produzioni vitivinicole».
I dati relativi alla vendemmia 2023 sono in continua evoluzione e, per delineare una base certa, bisognerà attendere le prossime settimane, che di fatto vedranno la maggior parte delle cantine in lavorazione e l’avvio della campagna vitivinicola vera e propria. Le prime stime sembrano delineare una delle vendemmie più difficili degli ultimi 40 anni, a causa del maltempo e delle difficoltà a trovare personale. Disagi a cui si aggiungono l’«inasprimento sconsiderato» dei costi di produzione, «con il consueto e insostenibile aumento del prezzo del carburante, che incide particolarmente sui costi di trasporto delle uve verso le cantine, criticità produttive che poi non vengono compensate dal riconoscimento ai produttori un prezzo giusto e adeguato. Pertanto, la campagna vitivinicola 2023 pare irrimediabilmente compromessa, sotto molteplici e differenti aspetti», concludono da CIA – Agricoltori italiani Puglia.