Lo aveva detto a fine maggio, con la kermesse organizzata all’Altrocinema di Foggia, ora fa un passo in avanti. Potito Salatto, medico chirurgo e imprenditore della sanità privata, ha deciso di candidarsi alla guida della città, dando una scossa al sonnacchioso dibattito politico della città capoluogo, che pare avvicinarsi all’appuntamento elettorale del 22 e 23 ottobre, e dopo oltre due anni di commissariamento per infiltrazioni mafiose. «Io sono disponibile a “unire”», afferma Salatto che aveva già tentato la corsa alla poltrona sindacale e, più recentemente, aveva ricoperto la carica di vice sindaco – ma per un periodo anche di sindaco facente funzioni, dopo la sospensione di Orazio Ciliberti – della città capoluogo.
Il nome dell’imprenditore va quindi ad aggiungersi a quelli di Nunzio Angiola – il primo a scendere in campo – di Giuseppe Maniero e di Antonio de Sabato (che ieri ha inaugurato il suo polo culturale, propedeutico alla prossima campagna elettorale), mentre resta ancora da sciogliere il nodo del candidato del centrodestra, dove pare prendere sempre più corpo la candidatura di Leo Di Gioia, ex assessore della giunta Vendola ed Emiliano, candidato alle ultime regionali con Forza Italia ma che sarebbe sostenuto per lo scranno foggiano dalla Lega. La indicazione sarebbe dovuta avvenire ieri nel corso della riunione barese tra il sottosegretario Marcello Gemmato, i parlamentari Annamaria Fallucchi e Giandonato Lasalandra e il consigliere regionale, Giannicola De Leonardis, sul quale resta forte la pressione dei meloniani per una sua candidatura. Si rivedranno lunedì.
Insomma, le carte sono ancora tutte da dare, mentre la eccessiva frammentazione dei candidati potrebbe portare all’inevitabile ballottaggio con successivi apparentamenti che potrebbero ribaltare il risultato del primo turno. Come dire: due anni di commissariamento buttati al vento.