E se Antonio Decaro, alle prossime elezioni comunali baresi, appoggiasse il candidato sindaco della sinistra radicale? L’ipotesi, secondo alcuni, non è campata in aria. Anzi, diventa addirittura concreta se si riflette sulla carta che gli esponenti di quell’area politica hanno deciso di calare per spingere il primo cittadino uscente a far confluire i propri voti su Michele Laforgia. Più che di una carta, in realtà, si tratta di un vero e proprio asso e cioè di Nichi Vendola, l’ex presidente pugliese che alle prossime europee potrebbe rimettersi in gioco con i colori di Sinistra italiana e contendere così una parte di voti proprio a Decaro.
Andiamo con ordine. Le voci di una possibile candidatura di Vendola all’Europarlamento circolano sempre più insistentemente. L’ex governatore, che ha fatto appello alla sentenza di condanna a tre anni e sei mesi per concussione aggravata nell’ambito del processo “Ambiente svenduto”, potrebbe essere candidato nella circoscrizione che comprende Sud e isole, ovviamente, ma non si esclude che lo stesso possa avvenire in altre aree del Paese. Vendola, che tornerebbe in pista con l’Alleanza di Verdi e Sinistra, sarebbe un nome forte: è stato deputato per cinque legislature, ha governato la Puglia per dieci anni e molti suoi fedelissimi occupano ancora i gangli vitali della pubblica amministrazione pugliese, inclusi Comune di Bari e società partecipate.
Una prospettiva, quest’ultima, che non fa fare salti di gioia ad Antonio Decaro, ormai stabilmente in campagna elettorale per le europee. Sebbene abbia una statura politica nazionale, figuri da anni tra i sindaci più amati d’Italia e possa contare sull’appoggio del suo pigmalione Michele Emiliano, il sindaco di Bari dovrebbe inevitabilmente rinunciare a una parte dei consensi dei pugliesi, qualora tra gli sfidanti trovasse anche Vendola. In altre parole, l’ex governatore pugliese “rosicchierebbe” un bel po’ di voti al sindaco uscente di Bari e presidente nazionale dell’Anci, ormai proiettato non solo verso l’Europarlamento ma anche verso i vertici del Partito democratico.
Ecco perché a Decaro farebbe comodo un passo indietro da parte di Vendola: senza l’ex presidente pugliese in campo, il sindaco di Bari farebbe incetta di voti in tutta la regione e conquisterebbe facilmente lo scranno nell’Europarlamento. Qualcuno ipotizza che, proprio per convincere Vendola a farsi da parte, Decaro stia pensando di sostenere il candidato dell’ala radicale della sinistra, cioè il penalista Michele Laforgia, per consentirgli di evitare le primarie del centrosinistra e di puntare con convinzione al vertice di Palazzo di città. Non è un caso, secondo alcuni, che la sinistra radicale abbia cominciato a far circolare sempre più insistentemente l’ipotesi di una candidatura di Vendola all’Europarlamento proprio ora che la coalizione progressista è chiamata a sciogliere i nodi di programma e candidature.
Fantapolitica? Chissà. Certo è che, da una parte, Decaro non può permettersi il lusso di perdere voti proprio nella sua regione e, dall’altra, la sinistra radicale vuole portare a casa almeno un risultato tra l’elezione di Vendola all’Europarlamento o di Laforgia a Palazzo di città. Il sostegno del sindaco uscente al penalista metterebbe tutti d’accordo. Con buona pace del Partito democratico che a quel punto sarebbe a un bivio: accodarsi a Decaro e alla sinistra radicale oppure tirare dritto col rischio di aprire una frattura insanabile all’interno della coalizione.