Resta infuocato il clima della campagna elettorale per le amministrative brindisine che domenica e lunedì prossimo sono chiamate a stabilire col turno di ballottaggio il nome del nuovo sindaco.
Dopo le accuse del candidato di Movimento Regione Salento Lino Luperti a Pino Marchionna, reo di essere rimasto in sella all’azienda Santa Teresa in forza di una nomina politica ricevuta dal presidente della Provincia Riccardo Rossi, nuove pesanti accuse vengono messe nero su bianco dai rappresentanti del centrodestra locale contro il candidato di Pd e M5S Roberto Fusco. Gianluca Quarta (Forza Italia), Massimiliano Oggiano (Fratelli d’Italia), Ercole Saponaro (Lega), Gabriele Antonino (Partito Repubblicano Italiano), Luciano Loiacono (Idea Per Brindisi) e Marco Vadacca (Gruppo Misto) hanno scritto alla prefetta Michela La Iacona, al sindaco Rossi e al comandante della polizia Locale Antonio Orefice denunciando «un fatto di inaudita gravità».
Fusco, secondo i rappresentanti del centrodestra, avrebbe violato la legge utilizzando lo stemma del Comune in una lettera inviata ai cittadini priva di indicazione del mandatario elettorale. Il caso è stato però subito chiarito dai diretti interessati.
L’azienda tipografica che su incarico del Partito Democratico di Brindisi ha stampato la lettera elettorale del candidato sindaco Roberto Fusco, ha ammesso di aver consegnato per errore una partita di pieghevoli con il retro che non corrispondeva alla bozza approvata.
Sui pieghevoli sono risultati presenti elementi non conformi ai regolamenti elettorali. «Abbiamo bloccato la distribuzione e ristampato il materiale seguendo le corrette indicazioni. Ci scusiamo per il disagio e ci assumiamo ogni responsabilità in merito agli errori emersi», scrive la tipografia. «Abbiamo chiesto al sindaco Rossi e alla prefetta La Iacona di intervenire, denunciando l’abuso compiuto da Roberto Fusco per l’utilizzo dello stemma. Un candidato sindaco che dichiara espressamente di “battersi per la legalità” e che non rispetta la legge già dalla campagna elettorale dovrebbe fare un passo indietro per igiene politica e rispetto dei cittadini», l’attacco del centrodestra. La replica non si è fatta attendere. «Non è affatto tollerabile mettere in dubbio con modalità diffamatorie lo spessore etico e morale di Roberto Fusco, esempio di rettitudine e promotore della legalità in ogni declinazione, per un mero errore di stampa di cui era totalmente all’oscuro. È evidente la difficoltà in cui versa la coalizione di destra-centro che a causa delle proprie contraddizioni interne cerca disperatamente di aggrapparsi a qualunque possibile spunto per polemizzare».