(Adnkronos) – Con il duplice attacco in Maine, in cui almeno 16 persone sono state uccise e decine sono state ferite, sale a 565 il numero delle sparatorie di massa registrate negli Stati Uniti dall’inizio del 2023. Numeri che fanno prevedere che l’anno in corso è destinato a chiudersi con un nuovo triste record di violenza delle armi, nonostante gli sforzi che l’amministrazione Biden sta compiendo per imporre misure sul controllo delle armi, in particolare quelle semiautomatiche.
La statistica è del Gun Violence Archive, che definisce sparatorie di massa quelle in cui almeno 4 persone rimangono uccise o vengono ferite. Dall’inizio dell’anno sono state invece 31 le sparatorie con un numero di vittime superiori a 4, come quella di ieri in Maine.
La più sanguinosa delle sparatorie di masse di quest’anno è avvenuta lo scorso gennaio a Monterey Park, in California, dove 11 persone sono state uccise ed altre 10 ferite mentre festeggiavano il capodanno cinese.
I dati dell’Archive hanno registrato negli ultimi 3 anni i numeri più alti di episodi di violenza: 645 nel 2022, 688 nel 2021 e il 610 nel 2020. Finora quest’anno sono 15.500 le persone negli Usa che hanno perso la vita in incidenti che hanno coinvolto armi da fuoco, esclusi i suicidi. E tra questi si annoverano 246 bambini sotto gli 11 anni e 1100 adolescenti tra i 12 e i 17 anni.
Secondo il rapporto di un’altra organizzazione, la Kaiser Family Foundation, quasi un americano adulto su cinque ha avuto un familiare ucciso con un’arma da fuoco, compresi i suicidi. La stessa percentuale di adulti è stata almeno una volta minacciata con un’arma e circa un adulto su sei ha assistito ad una sparatoria.