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Ucraina, un anno fa le annessioni: Putin proclama ‘la giornata riunificazione’

(Adnkronos) - La Russia celebra l'annessione delle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk. A un anno di distanza, il presidente russo Vladimir Putin ha proclamato la "Giornata della Riunificazione" per celebrare la scelta fatta dai loro abitanti - definita allora da Volodymyr Zelensky "un'altra farsa di Mosca" - di "tornare alla loro patria".…

(Adnkronos) – La Russia celebra l’annessione delle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk. A un anno di distanza, il presidente russo Vladimir Putin ha proclamato la “Giornata della Riunificazione” per celebrare la scelta fatta dai loro abitanti – definita allora da Volodymyr Zelensky “un’altra farsa di Mosca” – di “tornare alla loro patria”.  

“Un anno fa, il 30 settembre, un evento veramente storico ha avuto luogo: sono stati firmati accordi per l’accesso di nuovi quattro soggetti nella Federazione Russa”, ha detto il presidente russo in un videomessaggio diffuso oggi dal Cremlino, dopo che ieri nella Piazza Rossa c’è stato un concerto per celebrare l’anniversario, sotto lo slogan “Un Paese, una famiglia, una Russia”.  

 

Nel suo messaggio, Putin ha promesso il “fraterno aiuto” della Russia nella ricostruzione delle aree devastate dalla guerra : “Scuole, ospedali, edifici residenziali e strade, musei e monumenti”, saranno ricostruiti, assicura il presidente russo. “Davanti a noi c’è una grande impresa e la soluzione di difficili sfide, la realizzazione di un grande programma di ricostruzione e sviluppo socio-economico delle nostre regioni storiche- ha continuato Putin – e noi raggiungeremo definitivamente gli obiettivi che ci siamo posti”.  

“Noi siamo un popolo unico ed insieme supereremo qualsiasi cosa e troveremo le risposte ad ogni sfida”, ha detto ancora Putin ringraziando gli abitanti delle regioni annesse che “hanno preso insieme questa decisione consapevole, tanto attesa, combattuta e veramente popolare, durante i referendum, nel pieno rispetto degli standard internazionali. Hanno mostrato coraggio e carattere inflessibile”.  

 

I referendum di annessione, indetti alla fine di settembre dello scorso anno dai leader filorussi delle regioni occupate, furono considerati una farsa dall’intera comunità internazionale con gli elettori che votarono praticamente sotto la minaccia delle armi degli occupanti.  

Putin poi, in violazione della legge internazionale, Putin firmò appunto il 30 settembre con questi leader gli accordi di ingresso nella Federazione Russa – ratificati poi da Duma, Consiglio Federale – per le regioni, un territorio di 100mila km quadrati, pari ad un quinto dell’intera Ucraina, con quella è stata la più grande annessione forzata in Europa dal 1945. In occasione di quella firma, Putin dichiarò che i milioni di cittadini di quelle regioni annesse sarebbero stati cittadini russi “per sempre”. 

 

In realtà, la Russia non controllava interamente tutto il territorio che dichiarava annesso allora, ed in questi 12 mesi Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia sono stato il teatro dei combattimenti più accesi, con gli ucraini che hanno riconquistato fette del territorio nella loro controffensiva. Una controffensiva che, promette Zelensky, andrà avati fino alla liberazione di tutti i territori annessi, compresa la Crimea, annessa nel 2014.  

Per gli abitanti delle regioni annesse si profila ora un altro pericolo, quello di coscrizione forzata nell’esercito russo per combattere contro l’Ucraina. Nel decreto approvato ieri da Putin per altre 130mila reclute per la prima volta vengono inseriti anche gli abitanti delle quattro regioni ucraine illegalmente annesse alla Russia un anno fa.  

Intanto, il Regno Unito ieri ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia, in occasione del primo anniversario dell’annessione e per punirla per aver condotto all’inizio del mese elezioni amministrative anche nelle regioni annesse: “le elezioni farsa della Russia sono un trasparente, futile tentativo di legittimare il suo controllo illegale del territorio sovrano ucraino – ha detto il ministro degli Esteri, James Cleverly – non si possono tenere elezioni nel territorio di un altro Paese”.  

“L’operazione militare speciale” in Ucraina “continuerà fino a quando il regime nazista di Kiev non sarà stato completamente distrutto e i territori originari della Russia non saranno stati liberati dal nemico. La vittoria sarà nostra. E ci saranno altre nuove regioni all’interno della Russia”, ha scritto su Telegram Dmitry Medvedev, vice del Consiglio di sicurezza della Federazione russa nella “giornata della riunificazione delle nuove regioni con la Russia”. 

Medvedev lascia intendere che Mosca potrebbe annettere altri territori ucraini, mentre proseguono il conflitto in Ucraina e la controffensiva delle forze di Kiev. La “giornata della riunificazione” è stata proclamata dal leader russo Vladimir Putin a un anno dall’annessione di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk. Con “nuove regioni” la Russia indica queste quattro regioni. 

 

“Ricordate: non esistono ‘nuovi territori della Russia’ o ‘territori annessi’ e non c’è alcuna possibilità che la Russia riesca a mantenerne il controllo” replica Telegram il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak. “C’è solo il territorio dell’Ucraina, inclusa la Crimea, dove si combattono pesanti battaglie per distruggere il gruppo di occupazione russo e le ambizioni dello Stato autoritario russo”. 

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