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Ucraina, ministro Salute: “1431 casi Covid, ma tanti non fanno test per non lasciare rifugio”

(Adnkronos) - "La situazione nell'ambito della salute per il nostro Paese è complicata. Ciò a causa delle azioni belliche, della distruzione degli obiettivi civili e degli ospedali. Ad oggi, la Russia ha distrutto o danneggiato 861 strutture mediche, 123 di queste non sono ricostruibili". Lo afferma, in un'intervista esclusiva con l'Adnkronos, il ministro della Salute…

(Adnkronos) – “La situazione nell’ambito della salute per il nostro Paese è complicata. Ciò a causa delle azioni belliche, della distruzione degli obiettivi civili e degli ospedali. Ad oggi, la Russia ha distrutto o danneggiato 861 strutture mediche, 123 di queste non sono ricostruibili”. Lo afferma, in un’intervista esclusiva con l’Adnkronos, il ministro della Salute ucraino Victor Liashko, facendo il punto sulla situazione sanitaria a sei mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina su larga scala. “Abbiamo 497 farmacie danneggiate o distrutte, 44 non ricostruibili”, rivela Liashko all’Adnkronos.  

Delle strutture mediche del Paese, “1196 si trovano sui territori dove la Russia cerca di imporre il proprio dominio”, spiega il ministro, che sottolinea: “In alcune zone, purtroppo, il rischio di morire prevale sulla probabilità di poter diagnosticare le malattie o curarle”. Tra le attrezzature, in grande sofferenza sono le ambulanze: “87 ambulanze sono state prese di mira dai russi, danneggiate o distrutte, 241 sequestrate dai soldati della Federazione Russa”.  

La situazione è complessa anche per quanto riguarda la recrudescenza dei casi di Covid, che sono in aumento nel Paese. “Stiamo registrando un aumento di casi di Covid -conferma Liashko- La settimana scorsa abbiamo registrato 1431 casi confermati, il 35% in più rispetto alla settimana precedente. Ma non sono dati affidabili, perché nelle zone belliche difficilmente le persone con sintomi vanno a fare il test”, sottolinea il ministro. Questo avviene “essenzialmente per due motivi, per paura di allontanarsi dal rifugio e per paura che non venga fatto il test nella struttura dove si recano. Quindi saranno sicuramente molti di più”.  

La situazione relativa alle vaccinazioni è che “aumenta il numero di persone che scelgono di vaccinarsi. Abbiamo sufficienti vaccini, ma rispetto a prima della guerra, il numero di chi si reca a effettuare il vaccino è sceso: in media prima ne avevamo 100mila al giorno, ora 25/30mila a settimana”, dice il ministro della Salute ucraino all’Adnkronos. In Ucraina, diverse patologie sono in aumento dall’inizio della guerra su larga scala. “Sono aumentati di parecchio traumi da armi da fuoco e politraumi causati da crollo palazzi, quando vengono attaccati o danneggiati -dice Liashko- Anche il livello delle bruciature sul corpo è in forte aumento, specie i casi che riguardano più del 60% della superficie del corpo, che spesso portano al decesso. La chirurgia, la rianimazione e la riabilitazione sono i reparti più intasati in questo momento nel Paese”. 

Nel Paese, inoltre, “15 milioni di ucraini hanno subito cambiamenti dello stato psicologico, e tutto questo avrà conseguenze a lungo termine per circa 3 milioni di loro”. Lo stress della guerra causerà anche “l’anticipazione di alcune malattie che di solito vengono in età più avanzata, come infarto, ictus e patologie oncologiche causate dallo stress”, scandisce il ministro. Per quanto riguarda le patologie oncologiche “non viene eseguita una diagnostica veloce, quindi andremo a scoprirle in uno stadio avanzato e sarà più difficile curarle”, aggiunge. 

Liashko conclude poi con un auspicio: “Nel ringraziare i nostri partner, compresa l’Italia, per l’aiuto che abbiamo ricevuto da loro, mi auguro che rimanga ancora questo sostegno nonostante i cambiamenti politici in corso”.  

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