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Ucraina, gen. Tricarico: “Il tempo lavora per Zelensky”

(Adnkronos) - ''Della corposa intervista al ministro degli Esteri ucraino Kuleba comparsa oggi sulla stampa italiana, una cosa è certamente vera: il tempo lavora a loro favore in quanto le capacità militari di Zelensky aumentano in progressione mentre quelle russe si indeboliscono con pari gradualità. Quello che non è chiaro, o forse lo è ma…

(Adnkronos) – ”Della corposa intervista al ministro degli Esteri ucraino Kuleba comparsa oggi sulla stampa italiana, una cosa è certamente vera: il tempo lavora a loro favore in quanto le capacità militari di Zelensky aumentano in progressione mentre quelle russe si indeboliscono con pari gradualità. Quello che non è chiaro, o forse lo è ma gli ucraini non vogliono evocare la questione, è capire quanto durerà questo processo di riequilibrio e di possibile inversione di forze, semmai questo dovesse un giorno, certamente non in vista, accadere”. E’ quanto afferma il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa, che con l’Adnkronos fa il punto sulla guerra in Ucraina.  

”Altra certezza, questa fin dall’inizio del conflitto, quella di una adeguata efficienza delle forze speciali ucraine, paragonabili agli standard Nato e certificate nientedimeno che dal generale John Abizaid, uno dei massimi esperti in circolazione per valutazioni di questo tipo. Non ci si deve pertanto sorprendere se ogni tanto si assista ad eventi che somigliano molto a colpi di mano di reparti speciali, che si chiamino battaglione Shaman o altrimenti”. 

Per Tricarico ”un altro punto di forza ucraino in fase di irrobustimento, quello delle armi a lunga gittata e alto potenziale quali i missili da crociera Storm Shadow forniti da sua Maestà britannica. Più che lecito era obbligatorio nutrire perplessità sul fatto che l’aeronautica Ucraina riuscisse da sola a montare detti sistemi sui suoi velivoli a causa della complessità tecnica delle modifiche da apportare agli aeromobili “sovietici”; e su queste perplessità si erano arenate anche le stime degli osservatori più attenti. E tuttavia, fonti finalmente attendibili avrebbero ora lasciato intendere che oggi finalmente i piloti ucraini sono in grado di colpire con precisione obiettivi “induriti” e ben protetti anche a distanza considerevole. Un risultato ottenuto anche grazie al fatto che in guerra si apprende sempre e molto con il treno in corsa, come già accaduto per installare, sempre a bordo dei velivoli, i missili anti radiazione Harm estremamente utili per fiaccare la difesa aerea nemica. Certamente la fornitura ed il possibile ingresso nello scenario russo ucraino dei velivoli F16 consentirà di saltare di un sol balzo i problemi di compatibilità tecnica degli armamenti occidentali, sempre che gli Stati Uniti consentano di dotare Zelensky con le giuste varianti di un velivolo praticamente capace di svolgere ogni tipo di missione”.  

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