(Adnkronos) – “I bambini ucraini non subiscono solo ferite fisiche: il loro stato psicologico e il loro mondo interiore, anche se non hanno riportato traumi fisici, non sarà più lo stesso di prima del conflitto”. Lo dichiara all’Adnkronos Darya Herasymchuk, consigliere del presidente dell’Ucraina per i diritti dell’infanzia e la riabilitazione dei bambini.
L’ultimo bollettino rilasciato dall’ufficio del procuratore generale di Kiev parla di 263 bambini uccisi e 467 feriti dall’inizio della guerra in Ucraina, ma “ovviamente non sono cifre esatte, perché non sappiamo ancora il numero esatto di bambini morti e feriti nei territori temporaneamente occupati”, sottolinea Herasymchuk, riferendo che “secondo il Ministero della Salute, al 30 maggio, 515 bambini hanno avuto bisogno di cure per ferite, traumi, incidenti stradali o di altro tipo, derivanti dalle ostilità o capitati durante l’evacuazione. Di questi, 191 sono ancora in ospedale. Oltre la metà dei bambini che ha avuto bisogno di cure (il 51%) ha un’età compresa tra i 7 e i 14 anni. Il 92% delle ferite che hanno riportato sono causate dalla detonazione di ordigni esplosivi o da arma da fuoco. In totale 19 bambini hanno subito amputazione di arti”.
Oltre ai bambini uccisi o feriti, anche tutti quelli “rimasti senza genitori, senza famiglia, senza casa, senza amici e senza un’infanzia normale sono bambini che in questo momento hanno bisogno di aiuto”. Una situazione in cui si trovano “tutti i bambini ucraini, perché tutti loro hanno subito in questo conflitto”. I minori scappati dalla guerra in Ucraina e fuggiti all’estero sono “un numero significativo, circa 2 milioni”, fa sapere la consigliera di Zelensky.
In particolare – aggiunge – “l’Italia ha accolto più di 150.000 cittadini ucraini, di cui oltre 36,6 mila sono bambini. Una quota pari a circa l’1,8% dei minori che si sono recati all’estero, sia accompagnati dai genitori, sia in gruppi organizzati. Herasymchuk, che a fine aprile ha partecipato alla visita di monitoraggio in Polonia, Italia e Germania, dove “abbiamo potuto visitare molte istituzioni in cui sono accolti i nostri bambini”, ringrazia “i governi e il popolo della Repubblica Italiana e tutti quei Paesi che hanno accolto donne e bambini ucraini per tutta la vicinanza, il calore e l’umanità che hanno dimostrato ai nostri cittadini”.
“Oggi, per la prima volta, stiamo affrontando insieme al mondo intero mole sfide, tra cui quella di una migrazione di ampia portata, con un numero enorme di persone in cerca di un rifugio temporaneo. E questa è una sfida non solo per l’Ucraina, ma anche per i Paesi che accolgono queste persone”, sottolinea la consigliera per i diritti dell’infanzia, spiegando che c’è una grande differenza tra chi emigra stabilmente e chi lo fa in maniera temporanea, come i profughi ucraini, che oltre a essere “traumatizzati dalla guerra, vogliono tornare a casa e ogni giorno aspettano informazioni per poterlo finalmente fare”. Per questo l’assicurazione è che “noi, come Stato ucraino, faremo tutto il possibile affinché ogni piccolo ucraino torni a casa dopo la vittoria”.
Kiev è impegnata anche nel recupero e nel rimpatrio dei minori che si trovano in Russia o nei territori controllati da Mosca. “Stando alle informazioni ricevute dalle fonti accessibili, tra il 18 febbraio e il 21 maggio 2022 almeno 234 mila bambini hanno attraversato dall’Ucraina il confine della Russia o dei territori delle cosiddette repubbliche popolari. La maggior parte di loro è stata deportata o forzatamente trasferita”, spiega Darya Herasymchuk.
Il timore è che alla deportazione segua l’adozione. “Sappiamo che la Federazione Russa sta semplificando la procedura, ma senza l’autorizzazione dell’organo competente dell’Ucraina, i cittadini russi non possono adottare bambini ucraini”, sottolinea la consigliera di Zelensky, che rifacendosi all’articolo 21 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Onu, ratificata anche da Mosca, e al Codice di famiglia di Kiev, afferma che “l’adozione di bambini ucraini a cui si stanno preparando in Russia è illegale”.
La consigliera di Zelensky fa appello a tutti, affinché “quando si scopre che un bambino è stato trasferito forzatamente in un territorio temporaneamente occupato o deportato (in Russia, ndr) si contatti l’Ufficio nazionale di informazione sui prigionieri di guerra, deportati e persone scomparse”. Lo si può fare dall’Ucraina attraverso il numero verde 1648 o dall’estero chiamando il +38 (044) 287-81-65.
“La guerra è un grande dolore con cui ogni bambino ucraino dovrà convivere per sempre”, conclude la consigliera per i diritti dell’infanzia, chiedendo ai Paesi che ospitano minori profughi “di essere tolleranti nei loro confronti, perché hanno visto con i propri occhi ciò che un bambino non dovrebbe mai vedere e provato ciò che un bambino non dovrebbe mai provare”.
(di Alice Bellincioni)