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Uccise due rapinatori, assolto il gioielliere di Ercolano

(Adnkronos) - E' stato assolto "perché il fatto non costituisce reato" Giuseppe Castaldo, il gioielliere di Ercolano (Napoli) che il 7 ottobre 2015 ha ucciso due componenti di una banda di rapinatori, Luigi Tedeschi e Bruno Petrone. Il processo si è celebrato davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Napoli. La Procura di Napoli,…

(Adnkronos) – E’ stato assolto “perché il fatto non costituisce reato” Giuseppe Castaldo, il gioielliere di Ercolano (Napoli) che il 7 ottobre 2015 ha ucciso due componenti di una banda di rapinatori, Luigi Tedeschi e Bruno Petrone. Il processo si è celebrato davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Napoli. La Procura di Napoli, che già aveva chiesto l’archiviazione in fase di indagini preliminari, richiesta respinta dal gip che ha disposto il rinvio a giudizio, nel corso del processo ha chiesto l’assoluzione per Castaldo, difeso dall’avvocato Maurizio Capozzo.  

“Sette anni di processo hanno consentito di fare giustizia rispetto a un’imputazione formulata nei confronti del mio assistito che non aveva alcun senso dal punto di vista logico e dal punto di vista giuridico, la formula piena utilizzata per l’assoluzione conferma che nella condotta del gioielliere non vi era nessuna ipotesi di reato”, commenta l’avvocato Capozzo all’Adnkronos.  

La tentata rapina finita in tragedia è avvenuta il 7 ottobre 2015 in via Alveo, nei pressi di corso Resina a Ercolano. Castaldo aveva da poco effettuato un prelievo in banca di alcune migliaia di euro ed era stato seguito dai rapinatori a bordo di una moto, finché questi ultimi sono entrati in azione appena Castaldo è entrato nel parcheggio di un deposito di detersivi e bibite. Al tentativo di rapina, Castaldo ha reagito esplodendo dei colpi con la pistola che deteneva regolarmente, uccidendo Bruno Petrone, 54 anni, e Luigi Tedeschi, 51 anni, entrambi con precedenti specifici. Le indagini svolte dai Carabinieri hanno permesso di individuare gli altri componenti della banda, destinatari di decreti di fermo emessi circa un mese dopo.  

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