«Nessuna diminuzione di visitatori» in Puglia, «nessun rincaro incontrollato per i soggiorni nelle strutture ricettive e nei vari pubblici esercizi delle attività pugliesi». Lo afferma la sezione di Brindisi della Federazione nazionale autonoma degli imprenditori e liberi professionisti (Fenailp) «dopo le accuse degli ultimi giorni circa un presunto aumento dei prezzi che avrebbe messo in dubbio il futuro a vocazione turistica della Puglia».
La Fenailp invita a «non fare di tutta l’erba un fascio» perché la spesa dei turisti dipende «da quali servizi si usufruisce». Stando alle polemiche degli ultimi giorni, «le zone più coinvolte sarebbero quelle del Gargano e del Salento da come emerge dai dati pubblicati. Lo ha anche affermato l’assessore regionale al turismo, Gianfranco Lopane, smentendo i dati in ribasso per quanto concerne le presenze in Puglia», sottolineano dalla Fenailp evidenziando che «l’assessore ha rilanciato un dato che va in controtendenza rispetto ai titoloni di questi giorni, in attesa del resoconto ufficiale, nel mese di luglio la regione Puglia avrebbe registrato un trend del 10% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. la Puglia è una località turistica affermata».
Il vicepresidente nazionale della Fenailp, Cosimo Lubes, invita ad aprire un tavolo di concertazione e ricorda come l’aumento dei prezzi sia proporzionale: «La qualità del nostro turismo si è elevata in alcuni territori della nostra Regione», sottolinea. «Con una fetta di questo turismo, circa la metà, che arriva da paesi stranieri è quello che emerge dai dati, e la riduzione dei turisti italiani è dovuta anche al caro-voli (Il Sole 24 Ore)», prosegue Lubes sottolineando che «dopo il periodo della pandemia ci siamo visti un’affluenza credo più concentrata, dovuta anche alle limitazioni di poter uscire fuori dall’Italia, ma oggi siamo tornati alla normalità dei viaggi, quindi c’è anche più alternativa anche in paesi come Grecia e Albania giusto per fare alcuni esempi. Non siamo qui a giustificare i casi estremi naturalmente, ma il turismo “mordi e fuggi” fa numero ma anche tanto caos, a differenza di un turismo più qualificato. Sicuramente c’è tanto ancora da fare, ma non dobbiamo nemmeno prestarci al gioco di chi ha interesse a far del male alla nostra regione, questo è che ci fa più preoccupare».
La Puglia, aggiunge Lubes, «offre la possibilità di poter scegliere quanto, come e dove spendere. Nessuno può precludere ad un imprenditore di attuare la propria offerta in base al servizio e alla qualità, e se proporla ha un costo per l’impresa, avrà, di conseguenza, anche un costo più alto per i fruitori, che, a loro volta, possono sempre scegliere in quale struttura andare», conclude Cosimo Lubes auspicando che dopo l’estate sarebbe opportuno un confronto per poter ottimizzare meglio l’offerta.
