La Puglia protagonista alla Festa del Cinema di Roma che comincia domani nella Capitale e si concluderà domenica 29 ottobre.
Sono tre i film girati nel Tacco d’Italia che saranno proiettati durante la manifestazione e realizzati grazie al contributo di Apulia film commission e Regione Puglia.
Si tratta di due storie ambientate a Taranto e la terza girata principalmente a Lecce e nel Salento.
Il primo ad essere proiettato, sabato 21 ottobre alle 19 nella sala Petrassi per la sezione Grand Public, sarà “Palazzina Laf” di Michele Riondino, opera prima da regista di lungometraggi dell’attore pugliese. Giovedì 26 ottobre alle 19 nell’Auditorium Conciliazione, sarà la volta del documentario “Bangarang” diretto dal regista pugliese Giulio Mastromauro, in concorso nella sezione Panorama Italiano per “Alice nella città”. Infine, “Shukran” di Pietro Malegori, è in programma domenica 29 alle 17 nell’Auditorium Conciliazione, una Proiezione Speciale all’interno di “Alice nella città”.
Girato quasi esclusivamente a Taranto, con riprese anche a Massafra, “Palazzina Laf” vede come protagonisti Michele Riondino, in duplice veste di regista e attore, e gli attori Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi, Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela e con Anna Ferruzzo con la partecipazione di Paolo Pierobon. “Palazzina Laf” è un film ambientato nel 1997 e racconta la vicenda di Caterino, uomo semplice e rude, uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. Vive in una masseria caduta in disgrazia per la troppa vicinanza al siderurgico e nella sua indolenza condivide con la sua giovanissima fidanzata il sogno di trasferirsi in città. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli. Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina Laf, dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni. Questi lavoratori non hanno altra attività se non quella di passare il tempo ingannandolo giocando a carte, pregando o allenarsi come fossero in palestra. Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso, in realtà non è che una perversa strategia per piegare psicologicamente i lavoratori più scomodi, spingendoli alle dimissioni o al demansionamento. E che da quell’inferno per lui non c’è via di uscita.
“Bangarang” di Giulio Mastromauro è un documentario girato a Taranto che entra nel mondo dell’infanzia. I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto, una città industriale del Sud Italia che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell’infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos.
Con “Shukran” di Pietro Malegori, infine, la Puglia diventa la Siria devastata dalla guerra. Le riprese si sono svolte a Lecce, Nardò, Melendugno, Otranto Gallipoli, Campi Salentina, San Pietro in Lama, Maglie, Altamura, Ginosa e Torre Colimena. La vicenda, ispirata al romanzo di Giovanni Terzi, racconta la storia di un cardiochirurgo che deve operare urgentemente un bambino, ma entra in crisi quando scopre che il suo paziente è figlio del terrorista responsabile della morte di suo fratello. L’evento cambierà per sempre la sua vita. Protagonista della storia è l’attore iraniano Shahab Hosseini, migliore attore nel 2011 a Berlino per “Una Separazione” e nel 2016 a Cannes per “Il Cliente”, entrambe pellicole premiate con l’Oscar per migliore film in lingua straniera. Nel cast, tra gli altri, Abdelhafid Metalsi, Antonio Folletto, Syrus Shahidi, Camélia Jordana, Hania Amar, Slimane Dazi, Husam Chadat, Kassem Al Khoja, Mustafa Sardan Safin e Shahrayar Sardan Safin.