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Trani: addio a Kevin, “mascotte” del commissariato. Un albero per ricordarlo

Lutto al commissariato di Trani per la morte di Kevin, cane adottato dagli agenti nel 2011 e diventato vera e propria mascotte. Dopo 12 anni Kevin è morto per un tumore. «Un amico dal quale non vorresti mai separarti ma, purtroppo, la vita ha deciso diversamente», lo ricordano dal commissariato di Trani. Kevin ha vissuto…

Lutto al commissariato di Trani per la morte di Kevin, cane adottato dagli agenti nel 2011 e diventato vera e propria mascotte.

Dopo 12 anni Kevin è morto per un tumore.

«Un amico dal quale non vorresti mai separarti ma, purtroppo, la vita ha deciso diversamente», lo ricordano dal commissariato di Trani.

Kevin ha vissuto per dodici anni assieme a quella che è diventata di fatto la sua grande famiglia, diventandone un po’ la mascotte. «Tra snack e coccole, quella che un tempo era una curiosa palla di pelo, è diventato, crescendo, il compagno di tutti – evidenziano dal Commissariato -. Si accucciava accanto nei momenti più lenti della giornata e magari strappava un sorriso con il suo sguardo gentile, sempre pronto a ricevere qualche coccola. La sua cuccia era uno degli ultimi posti dove cercarlo. Il suo spazio preferito era un angolo del cortile del commissariato, lontano dai raggi solari delle torride estati e al riparo dalle piogge invernali, ma comodo per osservare la gente che entrava e che usciva e accogliere gli agenti che iniziavano il proprio turno».

Kevin, scrivono i poliziotti, «era uno di famiglia, un collega che ti faceva compagnia quando ne avevi più bisogno, intrufolandosi di nascosto negli uffici. Nell’ultimo periodo, però, era diventato più pigro e letargico del solito. Aveva anche iniziato a saltare i pasti e questo aveva fatto preoccupare chi si prendeva cura di lui».

La visita veterinaria ha confermato che Kevin era malato di un tumore. Nonostante le cure e la terapia le sue condizioni non sono migliorate.

«Quando la malattia era ormai in fase terminale gli agenti del commissariato si sono mobilitati per potergli garantire una morte tramite eutanasia. Kevin però non voleva arrecare tutto quel disturbo e ha deciso di addormentarsi, per l’ultima volta, proprio in quell’angolo del cortile da dove salutava tutti. Anche adesso che non c’è più, il suo ricordo rimarrà vivo: un alberello è stato piantato proprio nel luogo del suo ultimo riposo», concludono dal commissariato.

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