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Tragedia a Manfredonia, due fratellini di sei e sette anni annegano in un vascone: si indaga per omicidio colposo

Due fratellini di sei e sette anni, Daniel e Stefan, sono stati ritrovati senza vita in un vascone per l'irrigazione nelle campagne tra Manfredonia e Zapponeta. Stando a quanto finora ricostruito, i due bambini si erano allontanati da casa nel pomeriggio di ieri mentre i genitori stavano riposando. Erano stati proprio la madre e il…

Due fratellini di sei e sette anni, Daniel e Stefan, sono stati ritrovati senza vita in un vascone per l’irrigazione nelle campagne tra Manfredonia e Zapponeta.

Stando a quanto finora ricostruito, i due bambini si erano allontanati da casa nel pomeriggio di ieri mentre i genitori stavano riposando. Erano stati proprio la madre e il padre dei piccoli a denunciarne la scomparsa e a ritrovare le ciabatte dei figli.

I fratellini potrebbero essere entrati nel vascone, profondo circa tre metri, per cercare refrigerio dal gran caldo di ieri pomeriggio. È questa una delle ipotesi al vaglio della Polizia che sta conducendo le indagini sulla morte dei due bambini di origine romena.

In particolare, questa ipotesi è collegata alla circostanza che i genitori, mentre stavano cercando i due figli, hanno trovato le loro ciabatte nei pressi del vascone.

Le ricerche sono state affidate ai vigili del fuoco che hanno descritto le operazioni di recupero dei corpi come «un intervento drammatico».

Le ricerche sono avvenute anche con le fotocellule dei vigili del fuoco che hanno cercato di illuminare la zona nei pressi di contrada Fonterosa scarsamente illuminata.

«È stata una notte terribile» dice Domenico De Pinto, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Foggia. L’allarme dei genitori è stato lanciato nel tardo pomeriggio, mentre i vigili del fuoco del distaccamento di Manfredonia sono giunti sul posto alle ore 21:36. Circa un’ora e trenta dopo, da Bari sono arrivati i sommozzatori che, intorno alla mezzanotte, hanno ritrovato i due cadaveri, a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro.

Cordoglio esprime il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice: «La comunità si stringe con profondo dolore ed affetto attorno alla famiglia delle due vittime – scrive il primo cittadino -. La tragedia dei due piccoli fratellini ha sconvolto la nostra comunità e tutt’Italia nel cuore della notte. Nonostante i primi drammatici dettagli della vicenda, tutti avevamo sperato sino all’ultimo che potessero essere ritrovati sani e salvi», conclude.

SI INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO

Per accertare eventuali responsabilità sulla morte dei due fratellini, è stata aperta un’indagine per omicidio colposo. Sul posto, dove sono arrivati numerosi giornalisti e operatori televisivi, sono al lavoro gli investigatori della Polizia.

Nella recinzione che delimita il podere a due piani che dista un paio di metri dal vascone è possibile notare un piccolo buco. Da lì i bambini potrebbero aver avuto accesso all’area per salire sull’argine, alto circa un metro, per poi finire nel vascone, dove sono annegati.

Prende sempre quindi più forza l’ipotesi che i due fratellini abbiano voluto trovare refrigerio entrando nel vascone.

L’ARCIVESCOVO: «ENNESIMO DRAMMA LEGATO ALL’IMMIGRAZIONE»

«Ancora un altro dramma legato all’immigrazione è accaduto nel territorio della nostra Arcidiocesi in questo anno 2023: diventa sempre più necessaria la presa di coscienza responsabile dell’opinione pubblica e l’impegno concreto delle Istituzioni civili per trovare vie di soluzione agli enormi problemi delle zone periferiche del territorio comunale, poste nella grande pianura del Tavoliere, ove ormai con scadenze ravvicinate vediamo morire di stenti, miseria, mancata custodia di minori e mancanza di sicurezza troppe persone». Sono le parole dell’arcivescovo di Manfredonia, padre Franco Moscone.

«Serve per i fratelli e sorelle migranti un piano serio di accoglienza, che permetta loro di usufruire di case sicure, servizi sociali appropriati ed ambienti comuni per rendere la loro vita dignitosa e degna: sono lavoratori delle nostre terre e delle nostre imprese agricole che meritano tutte le garanzie, come qualsiasi cittadino. Ancor più i bambini, loro figli, che molto spesso sono lasciati soli per molte ore a motivo del lavoro dei genitori o per ricerca di elemosine e viveri», conclude Moscone.

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