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Traffico, ingorghi e code: a Bari si perdono 75 ore all’anno come a Milano, Torino, Firenze e Genova

Code, ingorghi e difficoltà a cercare parcheggio: per chi prende la macchina tutti i giorni per raggiungere il proprio posto di lavoro sono delle situazioni più che comuni. Ma quanto tempo si perde in un anno bloccati nel traffico? A questa domanda ha risposto un report del sito Parcklic.it, la principale piattaforma di prenotazione di…

Code, ingorghi e difficoltà a cercare parcheggio: per chi prende la macchina tutti i giorni per raggiungere il proprio posto di lavoro sono delle situazioni più che comuni. Ma quanto tempo si perde in un anno bloccati nel traffico? A questa domanda ha risposto un report del sito Parcklic.it, la principale piattaforma di prenotazione di parcheggi online in Europa, con oltre un milione di utenti attivi.

Dai numeri emerge che gli italiani perdono in media 35 ore all’anno a causa degli ingorghi, cifra che si triplica, arrivando a ben 110 ore, se si vive a Roma, Napoli e Palermo. Ma tra le città italiane più congestionate spicca anche il capoluogo pugliese: a Bari gli automobilisti sprecano in un anno almeno 75 ore bloccati nel traffico. A fare compagnia al capoluogo pugliese ci sono anche Torino, Milano, Firenze e Genova.

Per gli italiani del resto il traffico, sempre secondo la ricerca di Parclick, è la seconda causa di preoccupazione per quanto riguarda la mobilità, dopo l’inquinamento atmosferico e prima della difficoltà di trovare parcheggio. Che la mobilità sia uno dei punti deboli della città è confermato anche da Legambiente che ha stilato un report, “Bari 2030”, proprio su questo tema.

Secondo l’associazione ambientalista, nel capoluogo il tasso di motorizzazione è molto elevato: in circolazione ci sono 58 auto ogni 100 abitanti, ben oltre il limite indicato che fissa la soglia a 35 su 100. Bocciatura anche per quanto riguarda la sicurezza stradale: si sono registrati 7,91 tra morti e feriti ogni mille abitanti all’anno, mentre l’obiettivo indicato per il 2030 è di due. L’utilizzo del trasporto pubblico viene giudicato mediocre, sia per quanto riguarda i mezzi tradizionali sia quelli in sharing (auto, monopattini, biciclette). Sulla micro-mobilità sono solo 43 i chilometri di percorsi ciclabili realizzati, contro i 430 previsti dal Piano urbano mobilità sostenibile (Pums).

Un leggero miglioramento si registra con le linee ferroviarie e il recupero parziale delle ferrovie locali, che tuttavia rimangono con frequenze insufficienti. Di conforto sono solo i dati relativi alla qualità dell’aria. Infatti, sia per quanto riguarda il PM10 che il PM2.5 toccano nel capoluogo pugliesi livelli consoni a quelli suggeriti dall’Unione europea, rispettivamente 23 mg/m3 anziché 40 e 13 ug/m3 anziché 25. Ma anche questa resta una vittoria a metà: per quanto riguarda l’NO2, il livello resta di due punti su rispetto alla soglia limite 22 mg/m3 anziché 20.

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