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“Tradimento di Wagner”, il discorso di Putin (che non nomina mai Prigozhin)

(Adnkronos) - Discorso alla nazione di Vladimir Putin, oggi, dopo la rivolta armata di Yevgeny Prigozhin, il leader del gruppo Wagner che stamane ha annunciato l'inizio della "guerra civile" e il controllo di Rostov, città sul Don strategica al confine con l'Ucraina. Un discorso duro - con le parole "tradimento" e "traditori" pronunciate più volte…

(Adnkronos) – Discorso alla nazione di Vladimir Putin, oggi, dopo la rivolta armata di Yevgeny Prigozhin, il leader del gruppo Wagner che stamane ha annunciato l’inizio della “guerra civile” e il controllo di Rostov, città sul Don strategica al confine con l’Ucraina. Un discorso duro – con le parole “tradimento” e “traditori” pronunciate più volte – nel quale il presidente russo, nonostante gli evidenti riferimenti, non nomina mai l’avversario. 

“Un colpo di pugnale alle spalle alle nostre truppe e alla Russia”, dice Vladimir Putin, che ha parlato di “gravi azioni di tradimento” ed assicurando che i responsabili “pagheranno per questo”. 

“Mi rivolgo a coloro che con inganno e minacce sono stati coinvolti nell’avventura criminale della rivolta armata”. Come hanno fatto i vertici militari russi, Vladimir Putin si rivolge direttamente ai mercenari di Wagner chiedendo loro di “mettere fine alla loro partecipazione a queste azioni militari”. “Tutti quelli che hanno preso le armi contro le forze armate sono dei traditori”, ha continuato Putin. “Noi stiamo fronteggiando un tradimento, i responsabili saranno condotti davanti alla giustizia”, ha poi aggiunto. 

Vladimir Putin promette che “farà di tutto per proteggere la Russia” mentre assicura che, di fronte alla ribellione di Wagner, “la nostra risposta sarà dura”. 

Il presidente russo ha poi affermato che il Paese è impegnato a combattere contro “i nazisti” in Ucraina e che “contro di noi c’è tutto l’Occidente: noi lottiamo per la nostra indipendenza, per il diritto di rimanere russi”. Ed in questo momento “tutte le nostre forze devono rimanere unite” per impedire che il nemico sfrutti “azioni che spaccano l’unità”. 

“La situazione a Rostov sul Don rimane difficile durante la rivolta armata”, riconosce quindi Putin, assicurando che si stanno adottando misure per “stabilizzare la situazione”. “A Rostov il lavoro dell’amministrazione civile e militare è fondamentalmente bloccato”, ha poi aggiunto. Questa mattina Yevgeny Prigozhin ha rivendicato in un video di aver preso il controllo di tutti gli obiettivi militari della città, compreso l’aeroporto. 

“Interessi personali hanno portato al tradimento del nostro Paese e della causa per cui i nostri militari stanno combattendo”, ha detto poi riferendosi a Prigozhin, che però non nomina. “Tutti quelli che hanno scelto il tradimento saranno puniti – ha aggiunto – sono stati dati gli ordini necessari alle forze armate”. 

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