Respinte le richieste della Regione Puglia contro il dimensionamento scolastico. Nessuna sospensione cautelare urgente del Decreto Interministeriale in cui sono indicati, da fine giugno, i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi, distribuiti tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027 segnalati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito di concerto con il ministro dell’Economia. Ieri la decisione del Tar del Lazio è stata presa con decreto monocratico.
«Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar del Lazio, competente in materia, che ha rigettato l’istanza cautelare presentata dalla Regione Puglia contro il progetto di dimensionamento scolastico previsto dal Pnrr e attuato dal ministero dell’Istruzione e del Merito. Nelle motivazioni della decisione viene chiarito che nei contenziosi portati avanti dalle Regioni non c’è alcun danno grave e irreparabile che giustifichi una misura cautelare. Avanti, dunque, nell’attuazione della misura, richiestaci dall’Europa, che non prevede la chiusura di plessi ma solo l’ammodernamento del nostro assetto organizzativo, attraverso l’eliminazione progressiva delle reggenze. Grazie a questa riorganizzazione avremo scuole più efficienti e risparmi per 88 milioni di euro. Risorse che potranno essere reinvestite per il personale scolastico e non solo». Così Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito.
È stata poi indicata l’udienza del prossimo 21 novembre per la valutazione collegiale del ricorso in camera di consiglio. Il tribunale ha considerato che «non sono positivamente riscontrabili gli stringenti presupposti di estrema gravità ed urgenza» prescritti dal Codice «per la concessione della richiesta tutela cautelare monocratica, tenuto conto che nessun concreto pregiudizio è stato comprovato, tantomeno in termini di irreparabilità alla luce della complessiva e concreta situazione».
«Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, ora vorrà anticipare anche il ”merito” del giudizio dinanzi al Tar?». Se lo chiede l’assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Puglia, Sebastiano Leo che replica così alle parole che nelle ultime ore ha espresso il ministro Giuseppe Valditara rispetto alla istanza cautelare della Regione Puglia contro il dimensionamento scolastico.
«Il ricorso al Tar Lazio proposto dalla Regione Puglia contro il Decreto interministeriale numero 127 del 30 giugno 2023, sull’assegnazione del contingente regionale per il dimensionamento scolastico – continua l’assessore Leo- ha visto ad oggi il solo pronunciamento anticipatorio, assunto cioè ‘inaudita altera parte’, della istanza di sospensiva. È quindi solo rispetto a tale fase ‘anticipatoria’ che sono state valutate le situazioni dell’assenza del cosiddetto ‘periculum’ immediato, tale da non poter attendere i tempi per l’espletamento della discussione collegiale in sede cautelare. E, difatti, la valutazione sulla richiesta cautelare si terrà il 21 novembre prossimo nell’udienza della ‘camera di consiglio’ alla quale fa riferimento il Ministro con una presunzione di esito negativo sulla cautelare»
«Noi, che peraltro abbiamo anche proposto il ricorso sulla incostituzionalità della legge di bilancio dello Stato, che ha riformato il dimensionamento – ricorda Leo – attendiamo, fiduciosi e rispettosi, gli esiti delle procedure contenziose in corso riconoscendo il valore delle singole fasi del processo. Ha voluto forse il Ministro dell’Istruzione e del Merito, che ne ha già anticipato la valutazione cautelare, scambiandola con quella anticipatoria, anticipare anche il ‘merito’ del ricorso? Nel frattempo, e questo è un fatto decretato processualmente – ricorda l’assessore – il Tar Campania afferma una cosa piuttosto importante sull’eccezione di costituzionalità: ‘non è chi non veda come tale norma si connoti per uno spiccato carattere di disposizione di dettaglio e non certo di principio, elidendo in toto ogni spazio di concorrente intervento del legislatore regionale che finisce per essere in buona sostanza esautorato’».
«Questo passaggio è molto importante – sottolinea Leo – perché di fatto si afferma che, la legge prima e il decreto interministeriale poi, hanno eliminato le prerogative regionali in tema di organizzazione del sistema scolastico. A latere della legittimità in punto di diritto delle norme impugnate restano evidenti gli effetti di depauperamento che una tale riforma rischia di produrre sul territorio, con la riduzione nella sola Regione Puglia di 58 autonomie scolastiche e la conseguente creazione di scuole ingestibili con più di 1700 alunni articolati a volte anche in più di 10 punti di erogazione. Resta evidente che gli effetti negativi di una simile riorganizzazione, ove malauguratamente il 21 novembre dovessero avverarsi le previsioni del ministro Valditara, si ripercuoteranno sugli studenti e sui territori, con un innalzamento degli indici di povertà educativa. Le scuole, i territori, le parti sociali e soprattutto le famiglie stanno manifestando in varie forme il loro dissenso poiché hanno ben compreso il ‘periculum’ derivante dall’applicazione della norma vigente e noi non possiamo che essere accanto a loro. Forse è il caso di riflettere».