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Torre Quetta, ecco la ruggine sui pontili. E sorge il dubbio sul costo dei lavori

A poche ore dalla riapertura di Torre Quetta ai bagnanti, non convincono i lavori di manutenzione effettuati sui pontili. Le iconiche ringhiere, simbolo di questo tratto di costa, sono state ridipinte: operazione, però, insufficiente a risolvere il vero problema, quello della ruggine. Ma a scatenare la rabbia degli utenti non sono tanto gli interventi effettuati,…

A poche ore dalla riapertura di Torre Quetta ai bagnanti, non convincono i lavori di manutenzione effettuati sui pontili. Le iconiche ringhiere, simbolo di questo tratto di costa, sono state ridipinte: operazione, però, insufficiente a risolvere il vero problema, quello della ruggine. Ma a scatenare la rabbia degli utenti non sono tanto gli interventi effettuati, ma quelli non ancora realizzati, primo tra tutti il montaggio dei gazebo e delle sedie job per consentire anche ai portatori di handicap di fare il bagno.

 La spiaggia è stata preclusa ai bagnanti nelle ore diurne da lunedì a giovedì. Sono stati quattro giorno di intensi lavori, con camion e ruspe che hanno provveduto al ripascimento della spiaggia, utilizzando ghiaino di fiume. Il litorale ha subito, infatti, diverse mareggiate che lo avevano “svuotato”, rendendo necessario il ripascimento. Nelle stesse ore, un team di operai è stato impiegato nei lavori di manutenzione dei pontili. Tra le operazioni previste, c’era anche la messa in sicurezza delle ringhiere, completamente avvolte dalla ruggine, provocato dal naturale effetto dell’umidità marina. Ma già a una prima occhiata, in molti non hanno gradito i lavori. In molti punti, le ringhiere dei cinque pontili della spiaggia presentano ancora evidenti segni di ruggine. «Questo è la prova – dichiara un anziano bagnante – che è stata fatta una semplice ritinteggiatura, e non basta per togliere la ruggine».

  Nella spiaggia, inoltre, non sono ancora stati completati i lavori per l’installazione delle strutture per l’immersione dei portatori di handicap. Strutture che, il Comune, si era posto come obiettivo da realizzare a maggio scorso, al momento della firma del protocollo d’intesa tra la commissione Pari Opportunità, l’associazione Welfare a Levante (che avrebbe offerto il personale), e il Gruppo Ideazione. In quell’occasione, l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) aveva donato a Palazzo di Città un’ulteriore sedia job, mentre il Comune di Bari avrebbe dovuto dotare la struttura balneare di gazebo amovibili con pedane modulari. Il tutto dovrebbe avvenire, fanno sapere in maniera ufficiosa fonti di Palazzo di Città, domani: vedremo.

  Nel frattempo, un altro dubbio si staglia sui lavori appena conclusi: il costo. Per Sabino Mangano, ex candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle, occorre «l’accesso agli atti e la verifica dei costi di questi pseudo lavori» per chiarire se «per due mani di vernice abbiamo speso 20 o 30mila euro».

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