(Adnkronos) – Anche il satellite Prisma dell’Agenzia Spaziale Italiana sta scrutando dallo spazio l’area dell’epicentro in Turchia e la devastazione causata dal terribile terremoto dello scorso 6 febbraio nel sud-est del Paese. L’Asi riferisce che il sisma ha provocato anche la quasi totale distruzione di un castello di 2.000 anni costruito durante l’Impero romano. Si tratta del castello di Gaziantep, situato nel cuore della città più vicino all’epicentro del sisma, che fu costruito dai Romani nel II e III secolo D.C. e, in seguito, fortificato e ampliato dall’imperatore bizantino Giustiniano I nel VI secolo. Il castello è unico per la sua forma irregolare e le 12 torri (era anche circondato da un fossato in un certo momento).
Il castello ha resistito a diverse invasioni, ristrutturazioni e cambi di regime, perdendo la sua importanza militare dopo essere stato catturato dall’Impero ottomano nel 1516, ma mantenendo nei secoli successivi il suo stato di importante sito storico e attrazione turistica. Recentemente è stato utilizzato come Museo Panoramico della Difesa ed Eroismo di Gaziantep. Oggi l’Agenzia Spaziale Italiana ha diffuso le immagini acquisite il 13 febbraio scorso.
L’immagine a sinistra, spiega l’Asi, “è un’elaborazione Rgb, mentre quella di destra è un’immagine pancromatica, in cui vicino al castello è visibile la Moschea Sirvani, anch’essa parzialmente distrutta”. Secondo i sismologi il terremoto del 6 febbraio è stato uno dei più forti mai registrati in Turchia. A causa di questo sisma migliaia di edifici sono crollati o sono stati pesantemente danneggiati sia in Turchia che in Siria, con i soccorritori al lavoro per salvare le persone intrappolate sotto le macerie. Il bilancio sino ad ora è di più di 41.000 vittime nelle aree colpite tra Turchia e Siria.