«Oggi si conclude formalmente la mia esperienza nel Partito democratico. Un partito che sta cambiando pelle, come sono inevitabilmente cambiato io lungo questi anni assai impegnativi». Ad affermarlo è Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, che con queste parole annuncia la decisione di lasciare il Pd, partito con cui è stato eletto primo cittadino del capoluogo ionico per il secondo mandato a giugno del 2022. Si rincorrono, ora, le voci di un possibile passaggio di Melucci a Italia Viva.
«Dal 2017 ad oggi – scrive Melucci in una nota – tanti sono stati i cortocircuiti tra partito e i suoi amministratori locali, sindaco incluso, tante anche le battaglie comuni portate positivamente a termine: sarei ingeneroso a rinnegare o ridimensionare il lavoro svolto con impegno. Su tutto, la virata che insieme abbiamo compiuto sulla decarbonizzazione del nostro modello economico e sulla pianificazione della transizione giusta europea per l’area ionica».
Ma, spiega il sindaco tarantino, «si arriva, a volte, a un punto in cui bisogna lasciare che la libertà di espressione e di determinazione non venga stritolata in alcun modo da logiche che nulla hanno a che fare con quella concezione alta e spirituale della politica».
«Al riparo da ogni ipocrisia – prosegue Melucci – si possono ovviamente indagare anche i motivi pratici di una simile decisione, e lo faremo con spirito costruttivo nelle prossime settimane se serve. Dalle divisioni e tensioni interne al debole supporto sui tavoli istituzionali nei momenti topici per la città, dai frequenti e strumentali distinguo di alcuni esponenti del partito agli equivoci sui contributi programmatici più delicati, dalla limitata definizione di obiettivi e linguaggio politici allo scarso spazio ai più alti livelli riservato alla classe dirigente tarantina e ai suoi giovani».
Insomma, dice ancora il sindaco di Taranto, «si è lavorato duramente per migliorarsi, tutti insieme, in questi frangenti, ma quando le dinamiche personali hanno preso il sopravvento sulle argomentazioni politiche e sulla progettualità, lo sconforto e l’amarezza hanno avuto la meglio».
Appena un mese fa il primo cittadino di Taranto era sul palco della festa dell’Unità con la segretaria nazionale Elly Schlein: «Al Partito democratico quest’oggi non desidero, nonostante tutto, riservare alcun rimprovero – scrive -, ma solo ringraziamenti e rassicurazioni sulla centralità del suo ruolo all’interno degli sforzi quotidiani compiuti dalle amministrazioni locali. L’avversario di Taranto è là fuori in agguato, tra populismo e sovranismo. Se ci si chiede in questa sede quale sia la mia opinione sul futuro degli equilibri politici del centrosinistra ionico – aggiunge -, io non posso che tornare ad auspicare che quello spazio vada dai riformisti e moderati ai progressisti ed ecologisti, passando per il contributo fondamentale degli amici del Movimento 5 stelle, il tutto ragionato sui temi e l’affidabilità nel perseguirli, in sostanza il cosiddetto campo giusto che ha individuato di recente lo stesso presidente Giuseppe Conte, e sul quale mi sembra sia al lavoro anche il Governatore Michele Emiliano».