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Tangenti in appalti per il dissesto idrogeologico: indagata passa dai domiciliari all’obbligo di dimora

Carmelisa Di Carlo lascia gli arresti domiciliari. Nei suoi confronti il tribunale di Bari ha deciso di attenuare la misura cautelare disponendo l'obbligo di dimora nel Comune di Lucera. Carmelisa Di Carlo era stata arrestata il 7 novembre scorso. Il padre Antonio, imprenditore, era invece finito in carcere con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta…

Carmelisa Di Carlo lascia gli arresti domiciliari. Nei suoi confronti il tribunale di Bari ha deciso di attenuare la misura cautelare disponendo l’obbligo di dimora nel Comune di Lucera.

Carmelisa Di Carlo era stata arrestata il 7 novembre scorso. Il padre Antonio, imprenditore, era invece finito in carcere con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta in relazione ad alcuni appalti per lavori svolti dalla sua impresa nelle province di Bari e Foggia.

Fino a oggi Carmelisa, insieme al dipendente del Coni Sergio Schiavone, era ai domiciliari.

Il Tribunale ha quindi parzialmente accolto l’istanza presentata dai suoi difensori annullando l’ordinanza del gip per due dei dieci capi di imputazione a lei contestati.

La decisione per Antonio Di Carlo e Sergio Schiavone dovrebbe arrivare entro domani.

Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex dg di Asset Puglia Elio Sannicandro, interdetto per 12 mesi dall’esercizio della funzione perché accusato di aver ricevuto una tangente da 60mila euro da Di Carlo.

I fatti risalgono al periodo in cui Sannicandro era soggetto attuatore della commissione regionale per il dissesto idrogeologico della Regione Puglia.

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