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Sulla Rotonda del lungomare arriva Mediterraneo Slow: la cozza tarantina è regina tra degustazioni e laboratori

«In questo week end la cozza tarantina, la regina nera dei nostri mari, sarà al centro dell’attenzione grazie al Mediterraneo Slow» ha annunciato così l’iniziativa che si terrà a Taranto, sulla Rotonda del lungomare, dal 6 all’8 ottobre il presidente di Slow Food Puglia Marcello Longo, manifestazione organizzata dal Comune di Taranto in collaborazione con…

«In questo week end la cozza tarantina, la regina nera dei nostri mari, sarà al centro dell’attenzione grazie al Mediterraneo Slow» ha annunciato così l’iniziativa che si terrà a Taranto, sulla Rotonda del lungomare, dal 6 all’8 ottobre il presidente di Slow Food Puglia Marcello Longo, manifestazione organizzata dal Comune di Taranto in collaborazione con Slow Food Italia e Slow Food Puglia e il sostegno della regione Puglia che sarà presente con un suo stand.

«La tappa di Taranto – ha detto Longo – rappresenta per noi una tappa importante perché dona dignità alla cozza e soprattutto ai nostri mitilicoltori, forse per troppo tempo abbandonati a sé stessi. Questa per noi rappresenta la ciliegina sulla torta di un lungo lavoro iniziato un po’ di tempo fa, nel 2018, e portato avanti con l’amministrazione comunale e l’allora commissario per le bonifiche Corbelli per la riqualificazione del mar Piccolo. Questo appuntamento è per un noi un punto di partenza e non un punto di arrivo sicuri che ci saranno altre iniziative di questo genere allargate a livello internazionale».

A Taranto per l’occasione saranno presenti i rappresentanti di tutti e trenta i presidi della Puglia con un ventaglio di proposte enogastronomiche tutte da scoprire e già dalla prossima edizione saranno presenti anche espositori internazionali.

«Le degustazioni con i cuochi dell’Alleanza e i produttori dei Presidi e della comunità Slow Food – ha spiegato Longo – saranno completamente gratuite per quanto riguarda invece i laboratori del gusto sarà possibile partecipare previa prenotazione. Già con questa che abbiamo definito l’edizione zero iniziamo a guardare più in generale al Mediterraneo con l’intento di coinvolgere prossimamente tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo».

«L’obiettivo che ci eravamo prefissati di raggiungere l’ottenimento del riconoscimento del presidio per la cozza tarantina finalmente si sta concretizzando – ha dichiarato Fabrizio Manzulli vicesindaco del comune di Taranto – vogliamo che la nostra produzione di molluschi aumenti di valore e si possa strutturare meglio con le risorse del Just Transition Fund grazie alla realizzazione di nuove e idonee infrastrutture dedicate alla produzione di cozze. Abbiamo creduto in questo progetto – ha continuato Manzulli – che rappresenta l’ennesimo momento in cui Taranto diventa pilota confrontandoci con gli altri Paesi del Mediterraneo. Due giornate sulla Rotonda del Lungomare dove si potranno gustare dal capocollo di Martina Franca, ai pani, agli olii e naturalmente alla nostra cozza che prende il suo tipico sapore dai citri di acqua dolce che vengono dalla Murgia e che la rendono unica ed inimitabile. Dalla coltivazione e dalla commercializzazione delle cozze avremo sicuramente una nuova linfa economica che non dobbiamo assolutamente sottovalutare, anzi. In questi giorni in città c’è la presenza del consiglio internazionale di Slow Food con 50 Paesi che vengono da tutto il mondo e per noi sarà sicuramente una bella vetrina, non dobbiamo dimenticare che la qualità della vita passa anche da ciò che mangiamo e non solo da ciò che respiriamo. Auspichiamo che l’evento ci possa portare a far diventare Mediterraneo Slow un evento non solo nazionale ma che si possa aprire ad orizzonti internazionali. I cittadini sabato e domenica potranno toccare con mano la qualità dei nostri prodotti e tutto questo rientra nel progetto più ampio della narrazione, del cambiamento della città e su questi temi vogliamo stimolare i produttori fornendo loro le infrastrutture e i servizi necessari per portare avanti questo tipo di attività. Dobbiamo lavorare per supportare le attività tradizionali del nostro territorio come l’artigianato e le produzioni ittiche».

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