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Stellantis premia i dipendenti, bonus di quasi 2mila euro ciascuno

(Adnkronos) - Stellantis quest’anno distribuirà un ammontare record di oltre 2 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo come riconoscimento del loro contributo ai risultati finanziari del 2022 e ai traguardi raggiunti dall’Azienda sia a livello globale che locale. Lo annuncia una nota del gruppo.  Il bonus ammonta a un valore medio complessivo di…

(Adnkronos) – Stellantis quest’anno distribuirà un ammontare record di oltre 2 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo come riconoscimento del loro contributo ai risultati finanziari del 2022 e ai traguardi raggiunti dall’Azienda sia a livello globale che locale. Lo annuncia una nota del gruppo.  

Il bonus ammonta a un valore medio complessivo di 1879 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, a cui è applicato il Contratto collettivo specifico di lavoro (Ccsl) e verrà ricevuto in due tranche, a febbraio e aprile. “La cifra complessiva comprende il bonus legato agli obiettivi di efficienza degli stabilimenti previsti nel 2022 dal Contratto collettivo di lavoro 2019- 2022 applicato in Italia, scaduto il 31 dicembre scorso, e il riconoscimento straordinario (complessivamente 2 miliardi di euro) annunciato oggi dal ceo Carlos Tavares ai dipendenti di tutto il mondo legato ai risultati finanziari del 2022 grazie ai traguardi raggiunti dall’azienda sia a livello globale che locale”, viene spiegato.  

In particolare, ai dipendenti a cui è applicato il Ccsl verrà erogato mediamente un premio pari al 6% della retribuzione, che corrisponde mediamente a 1429 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 450 euro lordi, pari a circa il 2% della retribuzione media di riferimento. Si tratta quindi di una erogazione complessiva media pari all’8%. I valori del bonus previsto dal Ccsl e del riconoscimento straordinario sono stati comunicati oggi ai sindacati. I risultati 2022, conclude la nota, variano a seconda delle performances, misurate con gli indicatori previsti dal contratto, e i principali stabilimenti italiani confermano il risultato dello scorso anno. 

I risultati di bilancio comunicati oggi dal Gruppo Stellantis “sono ottimi e attestano la bontà del contratto del 2019, tanto più che nessuno stabilimento è rimasto privo di premio”. Così in una nota congiunta Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr.  

E, a questo proposito i sindacati firmatari del Ccsl ricordano che nei prossimi incontri nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo di secondo livello fissati per 6, 7 e 8 marzo a Torino, “si dovrà affrontare la parte economica, proprio a partire dal futuro premio destinato a sostituire quello efficienza pattuito nel 2019 e venuto oramai in scadenza”.  

“Stellantis ha comunicato che l’importo medio del premio (erogato ai dipendenti italiani del gruppo, ndr) corrisponde a circa 1.400 euro lordi, ma per effetto del contratto specifico, gli ammortizzatori sociali ‘mangiano’ la maturazione del premio. Infatti, quello che percepiranno effettivamente le lavoratrici e i lavoratori potrebbe essere ben al di sotto del premio nominale. Inoltre, l’azienda erogherà nel mese di aprile ai lavoratori, esclusi i somministrati, un importo di 450 euro lordi con le stesse regole di maturazione del premio”, si legge in una nota di Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom.  

“Il premio e l’erogazione unilaterale non bastano a recuperare ció che si è perso per effetto dell’inflazione, per questo abbiamo ribadito la richiesta di un’erogazione straordinaria di una mensilità e che sia riconosciuta la pienezza del premio per tutti i lavoratori di Stellantis – aggiunge – soluzioni condivise per riconoscere la professionalità e l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo possono essere individuate se l’azienda rimuovesse le pregiudiziali negoziali e aprisse ad un reale confronto, unitario, sul rinnovo contrattuale” 

“E necessario proseguire il confronto con l’azienda e il governo sul piano industriale complessivo per individuare le missioni produttive per tutti gli stabilimenti e gli investimenti necessari, con l’obiettivo di tornare a produrre, nel nostro Paese, 1.500.000 di veicoli”, conclude Marinelli. 

 

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