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“Sport&Prevenzione”: il ruolo della vaccinazione per un sistema immunitario allenato e sempre in forma / SEGUI LA DIRETTA domani alle 11

(Adnkronos) - Dai dati riportati nell’Annuario Statistico Italiano 2021, si osserva che, nel 2020, il 36,6% della popolazione pratica almeno uno sport, il 27,1% lo fa in maniera continuativa e il 9,5% saltuariamente. Praticare sport in modo continuativo è, tendenzialmente, un’attività giovanile: caratterizza il 58,0% della fascia 6-10 anni, il 60,6% di quella 11-14 e…

(Adnkronos) – Dai dati riportati nell’Annuario Statistico Italiano 2021, si osserva che, nel 2020, il 36,6% della popolazione pratica almeno uno sport, il 27,1% lo fa in maniera continuativa e il 9,5% saltuariamente. Praticare sport in modo continuativo è, tendenzialmente, un’attività giovanile: caratterizza il 58,0% della fascia 6-10 anni, il 60,6% di quella 11-14 e il 50,1% dei 15-17enni, con valori più alti tra i maschi. L’abitudine a fare sport si riduce con il crescere dell’età, mentre aumenta la quota di chi pratica qualche attività fisica che raggiunge il suo valore più alto nella fascia di età 60-74 anni (36,4% dei 60-64enni e 37,3% dei 65-74enni), per poi ridursi nelle classi successive. Si evidenzia una differenza di genere rispetto alla pratica sportiva: il 32,3% degli uomini fa sport in modo continuativo e il 10,4% saltuariamente, mentre tra le donne le quote si fermano rispettivamente al 22,1% e all’8,7%. Più alta, invece, la percentuale di donne che praticano qualche attività fisica: 29,7% vs il 26,4% degli uomini.

 

 

Una fascia di popolazione ampia e trasversale che, in larga parte, pratica attività sportiva all’interno delle federazioni o associazioni sportive dilettantistiche. Ma non mancano coloro che praticano l’attività sportiva come forma ludico-motoria. 

Ecco quindi la rilevanza dei medici di Medicina dello Sport come “sentinelle” della salute del Paese, in quanto sono loro che conducono periodicamente controlli sullo stato di salute delle persone che vogliono praticare attività sportiva, anche con riguardo al check delle protezioni vaccinali eseguite dell’individuo. 

 

Non a caso, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (S.It.I), e la Federazione Italiana Medico Sportiva (F.M.S.I.) nel settembre 2017 hanno elaborato e approvato indirizzi finalizzati a un corretto utilizzo delle vaccinazioni negli atleti sportivi professionisti. Lo scopo di tale documento intersocietario è stato fornire ai medici indicazioni utili e aggiornate sulle pratiche vaccinali nell’ambito delle diverse discipline sportive, anche alla luce dell’emanazione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV 2017-2019) e della Legge n. 119 del 31 luglio 2017 per le nuove disposizioni sull’obbligo vaccinale. Le raccomandazioni sono state differenziate sulla base di evidenze scientifiche che tengono conto: della tipologia di sport (es. sport individuali e di squadra, sport di combattimento, ecc.), del luogo dove viene praticata l’attività sportiva, e della peculiare situazione dell’atleta (es. impegnato in trasferte internazionali). 

 

Scopo del live talk “SPORT&PREVENZIONE: il ruolo della vaccinazione per un sistema immunitario allenato e sempre in forma” è quello di stimolare una riflessione sull’importanza della vaccinazione anche per chi pratica attività sportiva, a tutte le età; e verificare la possibilità di valutare lo screening vaccinale ed eventuali raccomandazioni al momento del rilascio del certificato di idoneità sportiva, per raggiungere quella fascia molto ampia di popolazione giovane e meno giovane (atleti tesserati che debbono annualmente rinnovare il certificato di idoneità) che non viene intercettata dal PNPV e che trova nei professionisti della Medicina dello Sport gli interlocutori idonei. 

 

Ne discutono: Rino Agostiniani, Società Italiana Pediatria; Maurizio Casasco, Presidente Federazione Medico Sportiva Italiana ed Europea; Sergio Pecorelli, rettore emerito dell’Università di Brescia e presidente del Comitato Scientifico FMSI; Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Modera: Fabio Insenga, vicedirettore Adnkronos. 

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