Nei primi 9 mesi del 2023, la spesa farmaceutica del Policlinico di Bari si è ridotta di quasi 8 milioni rispetto allo stesso periodo del 2022 facendo registrare un -16% che è la performance migliore in Puglia nonostante diversi centri di riferimento regionale per patologie complesse afferiscano all’ospedale universitario barese.
La percentuale di scostamento della spesa sul tetto assegnato ad aprile dalla Regione Puglia al Policlinico di Bari equivale al 6,81% (rispetto alla media regionale del 31,8%), per lo più dovuto al trattamento quasi esclusivo di pazienti adulti e pediatrici con atrofia muscolare spinale i cui farmaci hanno alti costi (82% dello sforamento).
«Un risultato possibile grazie all’istituzione della Control room aziendale sulla spesa farmaceutica, costituita da un gruppo di lavoro interdisciplinare con medici della direzione sanitaria, farmacisti, controllo di gestione, unità di statistica ed epidemiologia», spiega il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore. «Sono assegnati budget mensili e c’è un continuo monitoraggio, attraverso audit periodici con i clinici prescrittori, dell’andamento dei consumi rispetto all’utilizzo delle risorse», aggiunge, sottolineando che «c’è uno sforzo comune nella ricerca dell’appropriatezza e nel proporre tempestivamente gli idonei provvedimenti di contenimento ritenuti necessari senza dimenticare le particolari esigenze cliniche che possono emergere e l’incomprimibilità della spesa legata alle terapie innovative che un centro come il Policlinico deve poter garantire ai suoi pazienti».