(Adnkronos) – Sul mercato delle attività spaziali “ho qualche piccola riserva” quando si parla di liberalizzare e liberare il mercato istituzionale da norme e regole, “perché noi siamo già molto autonomi ma a me sembra come se stessimo giocando ad una partita di ‘Monopoli’: noi abbiamo rispettato ogni regola da 40 anni ed ora tutti chiedono di liberare mercato. La mia impressione è – sempre parafrasando il gioco del ‘Monopoli’ – come se volessero arrivare direttamente al ‘Parco della Vittoria’. Insomma o giochiamo tutti con le stesse regole, o cambiamo gioco”. A scandirlo conversando con l’Adnkronos è l’ingegnere Morena Bernardini, direttrice Strategia di ArianeGroup, che oggi è intervenuta alla seconda giornata di lavori promossa dall’Esa a Palermo, a Palazzo dei Normanni.
L’ingegnere sottolinea inoltre che “in Europa Arianespace (società di ArianeGroup ndr.) è l’unico attore dei lanci spaziali che mette in orbita più missioni di clienti commerciali che istituzionali” rispetto “alle altre potenze spaziali come Cina, Russia e Usa per le quali questo non è valido. Quindi noi siamo già market oriented e lo siamo da 40 anni”. Bernardini, che ha partecipato alla tavola rotonda dedicata al futuro delle industrie e delle agenzie spaziali, sottolinea anche che il suo Gruppo ha “già introdotto enormi innovazioni. Basti pensare all’Ariane 6 e al contratto per la costellazione Kuiper di Amazon, o al lancio di Natale scorso del James Webb Telescope con l’Ariane 5”. Due progetti “fantastici e – osserva – evidentemente ci sono cose che hanno convinto Nasa e Amazon a puntare su di noi, ci sono cioè le basi per la nostra affidabilità”.
Bernardini infine affronta anche il tema degli investimenti governativi nelle attività spaziali. “Il modello alla Space X a cui ci paragonano tutti è invece un modello ‘imparagonabile’ a meno che non lo guardiamo a 360 gradi, osservando bene, ad esempio, che gli Usa hanno previsto di investire 57 miliardi di dollari per l’acquisto di 191 lanci fra Space X e Ula. Queste sono le cifre di cui parliamo. E ricorderei anche che la Nasa con Artemis spenderà 93 miliardi di dollari da qui al 2025” rileva infine l’ingegnere di ArianeGroup. (di Andreana d’Aquino)