Nel percorso di crescita di Sinner anche la Puglia ha giocato un ruolo fondamentale. Era il 2019 quando a 17 anni giocò il Challenger della Disfida a Barletta. Si può imparare anche dalle sconfitte, perché non fu un grande torneo.
L’altoatesino non andò oltre il secondo turno: infatti, dopo avere superato Moroni, venne sconfitto da Arnaboldi. Dopo il primo incontro, ai giornalisti disse: «Il mio obiettivo? Fare quante più partite possibili ad alto livello, poi la classifica e robe così vengono da sole».
In quei giorni, come tanti altri tennisti, si allenava presso il Tennis Club di Trani ed cosi schietto, che al termine di uno degli allenamenti chiese se avesse dovuto pagare il campo. Dalla allora di «Robe così» ne ha avute tante sino a toccare il cielo del nuovo continente con un dito.
Sull’astro nascente del tennis mondiale si sofferma Thomas Fabbiano, altro tennista pugliese ora non più in attività e che ha raggiunto la 70esima posizione: «Sinner ha fatto qualcosa di straordinario, non soltanto oggi ma da diverso tempo a questa parte, perché – sostiene il tennista di San Giorgio Jonico – è entrato nel cuore non soltanto degli appassionati italiani, ma anche di tutto il mondo.
Chiunque abbia seguito la partita ha visto in lui uno tennista grande come lo sono stati i vari Federer e Nadal».
Fabbiano ha affrontato una sola volta Sinner in partite ufficiali. «L’ho incrociato una volta in un torneo di preparazione a Wimbledon nel 2019. Prima ancora – conclude – ci siamo allenati assieme a Bordighera nella preparazione invernale del 2018. È un ragazzo molto serio e concentrato in ogni cosa che fa, ma è anche sereno e se tutti avessero queste due componenti, riuscirebbero a godersi il percorso senza aspettare che le vittorie piovano dal cielo».
