(Adnkronos) – “Ho profondo rispetto del senatore Renzi. E se vorrà incontrarmi, gli parlerò dei problemi della scuola…”. Per la prima volta, l’insegnante che il 23 dicembre 2020 filmò l’incontro tra Matteo Renzi e lo 007 Marco Mancini all’Autogrill di Fiano Romano – video mandato in onda dalla trasmissione Report nel maggio 2021 – decide di parlare in prima persona dopo il polverone sollevato da libro dell’ex premier ‘Il Mostro’. E lo fa con l’Adnkronos, accettando di rispondere solo ad alcune domande perché “ho rispetto delle indagini in corso”, motiva la professoressa, che chiede di mantenere anonima la sua identità.
La vicenda di cui è diventata suo malgrado protagonista ha preso una piega inaspettata, assumendo i contorni di un vero e proprio ‘giallo’, tra intrighi politici e accuse di complotto. Indagata dalla Procura di Roma per “diffusione di riprese e registrazioni fraudolente” alla luce dell’esposto presentato da Renzi, la donna si mostra emotivamente provata dal clamore mediatico che accompagna il caso. Ma allo stesso tempo determinata a far valere le sue ragioni.
Il leader di Italia Viva ha ipotizzato che la fonte di Report avesse avuto contatti con i servizi segreti. All’Adnkronos, che le chiede se le cose stiano così, la docente risponde negando ogni tipo di relazione con l’intelligence: “Sono una persona semplice, una mamma ed una appassionata insegnante di sostegno che ogni giorno si adopera, con umiltà, al fianco di tanti ragazzi meravigliosi che hanno qualche difficoltà in più nel seguire i percorsi scolastici. Non ho mai avuto alcun contatto, di nessun tipo, con i servizi segreti”. “Persino le mie letture – prosegue la docente – sono ben lontane dalla narrativa di spionaggio. Sono solo una cittadina che ama interessarsi, come insegnava don Lorenzo Milani, dei fatti che riguardano tutti noi”.
Quel 23 dicembre 2020 lei decise di interessarsi a una conversazione, nel parcheggio dell’Autogrill, tra Renzi e l’agente segreto Marco Mancini: perché riprese il senatore e perché ha inviato a Report il video di quell’incontro? “Sono rimasta molto colpita dall’incontro in un contesto tanto inusuale fra l’ex premier, che ho immediatamente riconosciuto, ed altro soggetto munito di scorta istituzionale. Ho pensato che fosse un episodio che potesse avere rilievo giornalistico. Dato il clamore che ha avuto la vicenda, evidentemente non sbagliavo”, rimarca l’insegnante, che poi osserva: “Penso che ogni cittadino debba sentirsi partecipe di una condivisa funzione di controllo nei confronti di chi esercita responsabilità pubbliche, nella nostra democrazia. È un dovere civile non un atto criminale”.
Il suo legale, Giulio Vasaturo, ha dichiarato che lei è pronta a incontrare Renzi: cosa direbbe al senatore se si trovasse qui davanti a lei? “Ho profondo rispetto per il senatore Renzi”, dice la donna. “Mi sono permessa di riprenderlo proprio perché riconosco la sua alta funzione pubblica, in quanto ex premier ed esponente di primo piano della politica italiana. Mi piacerebbe davvero incontrarlo, se vorrà”. Ma con l’ex presidente del Consiglio la docente non affronterebbe temi politici: “Gli parlerei dei problemi della scuola, tematica a cui entrambi siamo fortemente sensibili”. Il leader di Italia Viva accetterà l’invito?
(di Antonio Atte)