(Adnkronos) – “Non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud”. A dichiararlo Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, sottolineando: “Ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane. Insieme con sindacati e regioni si ragionerà anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”.
“Io credo che il contratto nazionale non verrà toccato, non ritengo nemmeno che sia una richiesta delle Regioni, semmai la richiesta delle Regioni è consentire maggiore equità laddove il costo della vita sia molto più alto”, ha affermato ieri Valditara, intervistato sull’autonomia nell’ambito di un webinar di Pwc.
Le reazioni
“Valditara getta la maschera e descrive a chi avesse ancora qualche dubbio il modello che vuole realizzare questo governo: la scuola delle disuguaglianze. Garantire stipendi più alti al Nord perché il costo della vita è più alto non ha nulla a che vedere con il merito, né tiene conto degli sforzi enormi che molti docenti mettono in campo in contesti disagiati, dove la scuola rappresenta il principale presidio democratico. Quanto allo spalancare le porte ai soldi dei privati tramite sponsorizzazioni, siamo consci della carenza cronica di risorse, ma questo non può portare a soluzioni che rischiano di aumentare il gap non solo tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferia e tra grandi e piccoli centri. Il disegno di Valditara ci inquieta: il suo piano è esattamente quello che gli contestammo in Parlamento e le sue parole ci stanno dando ragione. Vedremo le mosse concrete che metterà in campo ma una cosa è certa: il Movimento 5 Stelle sarà al fianco del mondo della scuola per contrastare le derive disegualitarie, privatistiche e ideologiche di questo governo”, è stato il commento dei capigruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato e alla Camera Luca Pirondini e Anna Laura Orrico.
“L’istruzione pubblica era pensata per fare gli italiani e unire l’Italia. I Ministri Calderoli e Valditara, che propone gabbie salariali per gli insegnanti, vogliono definitivamente spaccarla. Fratelli d’Italia o figli di serie A e di serie B? La Presidente Meloni tace e acconsente”, ha scritto su Twitter Peppe Provenzano, vice segretario Pd e vice capogruppo alla Camera.
“Più privati nelle scuole e salari differenziati ai prof tra nord e sud del Paese. Così si distrugge la scuola pubblica italiana minando la sua unitarietà e universalità. Servono stipendi più alti per tutti gli insegnanti. Non discriminazioni su base geografica. #Valditara”. Così Roberto Speranza su Twitter.