È scontro frontale tra i consiglieri regionali di “Azione” Fabiano Amati, Giuseppe Clemente e Ruggiero Mennea e l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese sui dati relativi agli screening sanitari, in particolare quelli oncologici.
Secondo i numeri dei consiglieri nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno, a fronte dell’obiettivo di estensione degli inviti al 100% della popolazione bersaglio, la media regionale è del 75,30% per il tumore al seno, lasciando fuori dall’invito 87.527 persone; del 52,75% per il tumore al colon, lasciando fuori dall’invito 277.077 persone; dell’85,3% per il tumore alla cervice uterina, lasciando fuori dall’invito 49.663.
Numeri che ad oggi escludono, dunque, una fetta importante della popolazione dai piani di screening e che fanno gridare allo scandalo Amati, Clemente e Mennea. «Sono dati vergognosi – affermano – quelli sugli screening per i tumori alla mammella, colon e cervice uterina. Si violano in fila: gli obiettivi assegnati dalla giunta e che gli stessi dg si sono dati; le leggi sull’estensione delle fasce d’età, ritenute legittime dalla Corte costituzionale; il dovere civile di prevenire con ogni sforzo la morte delle persone, su patologie molto diffuse e però curabili».
Non si è fatta attendere la replica dell’assessore alla Salute Rocco Palese che ha ricordato come l’obiettivo fissato dalla giunta, sulla base degli indicatori del nuovo sistema di garanzia del Lea, sono annuali e, pertanto, andranno verificati solo all’inizio del prossimo anno. «I dati che sono stati da loro forniti – afferma l’esponente della giunta Emiliano – si riferiscono all’andamento dei programmi registrati fino al 30 ottobre».
Ciò detto, Palese non nasconde alcune difficoltà. «Ad esempio – spiega sempre l’assessore – il programma per la prevenzione del tumore del colon retto il cui avvio è avvenuto a fine anno 2019 ossia poco prima che scoppiasse la pandemia la quale ha prodotto impatti a livello globale anche sui programmi di prevenzione oncologica».
A Rocco Palese, però, non sono andati giù soprattutto i toni usati dai tre consiglieri regionali che ha definito «offensivi della professionalità, dell’impegno e dei molti sacrifici che gli operatori sanitari, le direzioni aziendali e la Regione stanno mettendo in atto, nonostante le note carenze di organico e i vincoli imposti dal piano operativo del piano di rientro cui è sottoposta la Puglia», ha concluso l’assessore.