(Adnkronos) – Doveva essere l’estate del grande rilancio post Covid. Sta diventando, invece, una delle estati più nere per gli aeroporti, soprattutto in Europa. Tra scioperi, cancellazioni e ritardi, le compagnie aeree non riescono a sostenere l’aumento della domanda e stanno pagando un prezzo più alto del previsto alle strategie sbagliate durante il difficile passaggio della pandemia. E a rischio ci sono anche le vacanze dei passeggeri.
Le notizie si susseguono, descrivendo un quadro sempre più complicato. A soffrire sono state prima le low cost, con le dimissioni del direttore operativo di Easyjet Peter Bellew a causa dell’ondata di disservizi che la compagnia sta subendo, soprattutto per la mancanza di personale. Poi sono entrate in sofferenza anche le compagnie più grandi. Oggi Lufthansa ha cancellato altri voli a causa dei problemi di gestione. Circa 2.000 collegamenti negli hub di Francoforte e Monaco sono interessati fino alla fine di agosto, ha dichiarato a Francoforte un portavoce della compagnia. Questa è già la terza ondata di cancellazioni di voli da parte della compagnia tedesca quest’estate. Prima sono saltati 3.000 voli per i mesi di luglio e agosto e poi, nella settimana fino a giovedì compreso (14 luglio), ha cancellato altri 770 collegamenti. Ora si sono aggiunte altre 2.000 cancellazioni per un periodo di sei settimane. Uno dei più importanti aeroporti al mondo, quello londinese di Heatrow, ha scelto di limitare il flusso di passeggeri in partenza a 100mila al giorno per limitare le code diventate nelle ultime settimane insostenibili insieme ai ritardi nella riconsegna dei bagagli e le cancellazioni last minute. E ha chiesto alle compagnie aeree di non vendere altri biglietti per il resto dell’estate.
Ma cosa sta succedendo? I servizi di terra negli hub sono sovraccarichi, per cui gli aerei devono aspettare e i bagagli vengono lasciati indietro. Il portavoce della compagnia tedesca ha spiegato che saranno cancellati soprattutto i collegamenti brevi verso destinazioni all’interno della Germania o verso paesi esteri vicini, per i quali esistono valide alternative. I voli verso le destinazioni di vacanza saranno cancellati solo in casi eccezionali.
Le oggettive, pessime, condizioni di lavoro stanno provocando anche le proteste dei lavoratori. Domenica 17 luglio si fermeranno per 4 ore i controllori di volo Enav. Lo sciopero nazionale è stato indetto per protestare soprattutto contro “il pesante e cronico sotto organico in cui si trova ad operare l’Ente soprattutto in questo particolare momento di ripresa del traffico aereo”. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti spiegano: “Assistiamo a un pesante degrado delle relazioni industriali dovuto soprattutto ad una manifesta incapacità comunicativa e di gestione del personale”. Il 17 luglio si fermano anche i piloti e assistenti di volo Easyjet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crewlink.
E’ intervenuto il Garante sugli scioperi per ricordare che “una volta proclamato lo sciopero, rimane per i soggetti che lo hanno indetto un dovere di vigilanza sui propri iscritti, affinché l’astensione si svolga effettivamente nel pieno rispetto della richiamata normativa”. In particolare, considerata l’elevata concentrazione di astensioni proclamate per la giornata del 17 luglio, “è necessario che si svolgano esclusivamente nell’arco temporale previsto, in modo che il servizio possa essere prontamente ripreso a conclusione dello sciopero”. Il Codacons, però, avverte: “Tutti i cittadini che dovessero subire ripercussioni sul fronte delle vacanze estive, come l’impossibilità di raggiungere il luogo di villeggiatura o la perdita di giorni di vacanza, potranno agire contro le compagnie aeree e chiedere un risarcimento fino a 5mila euro ciascuno”.