Sarà una consulenza affidata a un ingegnere a stabilire se ci sono responsabilità da parte dei gestori e manutentori della strada provinciale nell’incidente che lo scorso 26 dicembre causò la morte di un 62enne di Lecce. Lo studio è stato affidato dalla sostituta procuratrice Giorgia Villa nell’ambito dell’inchiesta per omicidio stradale aperta dopo lo schianto. Al momento nel registro degli indagati, atto dovuto, è stata iscritta la moglie della vittima, che era alla guida dell’auto.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la donna ha perso il controllo del veicolo, una Fiat Punto, sulla provinciale 366, la litoranea San Cataldo-San Foca in prossimità dell’oasi Le Cesine. L’auto è uscita fuori strada schiantandosi violentemente col lato destro su un albero di ulivo. L’impatto è stato fatale per il passeggero, un dipendente dell’Asl. La guidatrice, di 69 anni, fu trasportata al Vito Fazzi in gravi condizioni e ricoverata in terapia intensiva. Le sue condizioni sono in miglioramento.
Alla procura si sono rivolti i legali della famiglia, che hanno chiesto di indagare se la presenza di un semplice guard rail sul lato destro della carreggiate avrebbe evitato l’impatto con l’albero e quindi la morte del passeggero. Nello stesso tratto di strada, tre mesi prima, era avvenuto un altro incidente in cui aveva perso la vita un giovane motociclista travolto da un’auto con alla guida un uomo sotto effetto di alcol e droga.