«Ci sono tante sfide da affrontare e sono le sfide riguardanti le nuove povertà, le sfide che la pandemia ha creato e quelle legate al lavoro, ai morti sul lavoro. E poi ci sono le sfide dell’immigrazione e della emigrazione di tanti giovani. Senza dimenticare le sfide pastorali». Così monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, a pochi giorni dall’elezione a presidente della Conferenza episcopale pugliese.
Satriano, 63 anni nato a Brindisi, è vescovo da otto anni e in Puglia guida l’arcidiocesi barese da due. Del nuovo incarico, che durerà cinque anni, sente «la fatica» per «la consapevolezza di una responsabilità che proverò – ha evidenziato – ad affrontare con spirito di servizio».
Citando le parole pronunciate da Papa Francesco quando cinque anni fa è venuto in Puglia per il 25esimo anniversario di morte del venerabile don Tonino Bello, Satriano ha ricordato che «Bari è una terra di comunione, di incontro, di ponte e su questo stiamo continuando a lavorare: non ci siamo fermati. Sicuramente – ha aggiunto – in uno scenario così difficile e delicato come quello che stiamo vivendo, i passi sono discreti ma sono anche efficaci», ha continuato l’arcivescovo che confida «nell’aiuto del Signore, nella preghiera di chi crede e nel vostro aiuto (rivolto ai giornalisti, ndr) affinché non mi rendiate questo lavoro difficile».
Un pensiero, infine, monsignor Satriano lo ha rivolto a Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico all’addome. «Il Santo Padre è un guerriero molto forte. Certamente ci ha un po’ spaventato sapere all’improvviso di questo intervento ma le notizie diramate oggi dal Gemelli diventano per noi motivo di grande speranza e fiducia per un cammino che continua», ha detto Satriano rivolgendo al pontefice «gli auguri più cari da parte di tutti i vescovi della Conferenza episcopale pugliese».