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Santeramo torna al voto: il Consiglio comunale approva la mozione di sfiducia al sindaco Casone

Santeramo torna al voto. Con l'approvazione della mozione di sfiducia - al termine di un lunghissimo Consiglio comunale terminato alle 5 del mattino - cala il sipario sull'amministrazione Casone. La mozione di sfiducia al sindaco era stata presentata da otto consiglieri (cinque di maggioranza e tre di opposizione) e aveva indotto Vincenzo Casone a rassegnare…

Santeramo torna al voto. Con l’approvazione della mozione di sfiducia – al termine di un lunghissimo Consiglio comunale terminato alle 5 del mattino – cala il sipario sull’amministrazione Casone.

La mozione di sfiducia al sindaco era stata presentata da otto consiglieri (cinque di maggioranza e tre di opposizione) e aveva indotto Vincenzo Casone a rassegnare le proprie dimissioni e ad azzerare la Giunta proprio alla vigilia del Consiglio.

Alla fine la mozione ha ottenuto dieci voti favorevoli, sei dei quali della maggioranza di centrosinistra e tre dell’opposizione.

Nelle prossime ore, dunque, sarà nominato il Commissario prefettizio che traghetterà il Comune di Santeramo in Colle alle prossime elezioni comunali.

Stea: «Una vergogna istituzionale»

«Quanto accaduto al Comune di Santeramo rappresenta una vergogna istituzionale da parte di chi intende la politica come arte del ricatto a favore e ad uso di interessi personali, sacrificando quelli di una comunità di circa 26mila abitanti». Ad affermarlo è Gianni Stea di Popolari per la Puglia, partito rappresentato a Santeramo da Doriana Giove, vicesindaca con delega all’Ambiente e al Contenzioso e coordinatrice cittadina, Iliana Ciampo, assessora alle Politiche sociali, e i consiglieri comunali Nicola Lanzolla, Debora Gatti, Serafino Gannini, Francesco Massaro e Fabio Schiavarelli.

«Noi eravamo e siamo con Casone – dicono i rappresentanti dei Popolari per Santeramo -, vittima annunciata di chi da mesi ha dolosamente bloccato l’azione della macchina amministrativa e la notte scorsa è passato sopra, anzi ha approfittato finanche del malore che ha colpito il primo cittadino e mentre lui era in ospedale ha annullato quella politica della svolta da lui fortemente voluta».

Stea, facendo proprie le parole di Casone, sottolinea che «queste dimissioni non devono assolutamente rappresentare una resa, ma solo l’esito di un atto di arroganza legato a vecchie logiche clientelari sulla quale pesano come macigni le firme di 5 consiglieri di maggioranza di Con e Pd. Sono sempre stato convinto che la politica è servizio per la Comunità e allo stesso tempo sono sempre stato convinto che egoismi e giochi di potere siano il vero cancro della politica stessa. Chi ha tradito il sindaco Casone ha tradito i cittadini di Santeramo infischiandosene degli interessi dell’intera città. Questi personaggi devono solo vergognarsi».

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